Stefano Fresi, attore fra i più affermati d’Italia, si è raccontato stamane a L’Ora Solare, programma in onda su Tv2000 e condotto da Paola Saluzzi: “Partiamo dalla musica, è cominciato tutto dalla musica, o iniziato a fare pianoforte che avevo 5 anni e mezzo ed ero piccolo piccolo, ho iniziato per una ragione incredibile, non ho precedenti in casa. Mia mamma lavorava presso l’architetto Pinto e lui ci regalò una tastierina e li ho cominciato a suonare, papò mi ha chiesto se ero intenzionato a suonare, ho avuto come maestro Uccio Sanacore, musicista straordinaria e mi ha insegnato la musica”. Sulla sua famiglia: “Mio padre e mia madre hanno sempre alimentato le mie passioni, sempre suggerendo attività collaterali, il piano B. Quando poi hanno visto che ero quadrato, sono diventati i primi fan”.



Quando c’è stato il passaggio dalla musica alla recitazione? Stefano Fresi ha spiegato: “Un attore che si chiama Augusto Fornari, straordinario, mi chiese se avevo voglia di scrivere musica di scena per un suo spettacolo in teatro, e mi sono innamorato di quel posto, il sipario, il palcoscenico di legno, i tecnici, le sarte: amore a prima vista. Ho provato quindi a dire di alcune battute, e se hai la fortuna di avere qualcuno attorno qualcosa impari”. Paola Saluzzi ha fatto notare come sia stato Stefano Fresi a comporre numerosi jingle che sentiamo in Rai e lui ha replicato: “Te lo dico con questa certezza perché li ho composti con mio figlio appena nato in braccio. Quello cresciuto a latte e musica. Quello cresciuto proprio a latte e musica, più musica che latte tra l’altro”.



STEFANO FRESI E IL GRUPPO I FAVETE LINGUIS

Stefano Fresi ha quindi parlato del suo storico gruppo con cui canta, i Favete Linguis:”Quest’anno festeggiamo il trentennale. Abbiamo fatto tantissima televisione, tantissimo teatro, e continuiamo. Abbiamo interrotto la tournée qualche giorno fa, la riprenderemo in estate, facciamo altre serate. Chi è più bravo? Sicuramente io mi tiro fuori”. Paola Saluzzi ha quindi chiesto a Stefano Fresi cos’è che lo fa amare così tanto dal pubblico e lui ha replicato: “Ma credo che si accorgano del mio affetto sincero verso di loro, che non è riposto per avere qualcosa in cambio”.



Sul suo provino per Romanzo Criminale, Stefano Fresi racconta come è nata la parte del Secco: “Una sera è venuto Michele Placido a vedere Riccardo Scamarcio e mi fa Parliamo di romanzo criminale. Tu fai il secco, ti va? Ti fa un provino per il secco? Anzi prima mi ha chiesto, conosci Romanzo Criminale? Io avevo finito di leggere il libro due settimane prima”. E ancora: “Non faccio il provino. lui mi dà il copione e mi dice tu fai il secco, a me sta cosa che canti mi piace, quindi inventate qualcosa, come copertura c’è il piano bar, prendi due canzoni di quegli anni là, ciao, ci vediamo sul set. Io non ho mai fatto il provino. E’ tutta un’armonia. Non sto dicendo che debba capitare per forza. Io all’età di 50 anni ti posso dire che se ti comporti bene ti succedono belle cose”.

STEFANO FRESI E I DELITTI DEL BARLUME

Sulla serie I delitti del Barlume, dove Stefano Fresi è uno dei protagonisti: “Sono 11 anni per tutti loro, io sono entrato alla quinta quindi sono 6 per me, siamo arrivati all’undicesima, faremo la dodicesima questo anno. Si diventa famiglie no? Assolutamente sì. C’è una forza che tiene tutti insieme che è Rohan Johnson che è il regista della serie nonché lo sceneggiatore delle storie del barlume ed è lui è straordinario perché ha questa capacità di distribuire a tutti cose soddisfacenti, quindi non c’è invidia, non c’è… Facciamo tutto volentieri, siamo tutti fan l’uno dell’altro, ci divertiamo poi. Lavorare con Corrado Guzzanti è complicatissimo”.

Stefano Fresi ha ricevuto numerosi premi in carriera fra cui il Nastro d’argento, che è “quello sta vicino al mio impianto stereo, sta lì bello visibile, con dentro il premio più bello che io abbia ricevuto, che non è un premio, ma è il premio più bello, perché quando abbiamo fatto durante la pandemia Guerra e Pace al teatro Morlacchi di Perugia, Il direttore di palco mi ha regalato un rocchetto del teatro. E questa è l’onoreficenza più bella che possa ricevere un attore. Avere un pezzo del teatro, poi un rocchetto del 700 meraviglioso, un pezzo di legno, ma con un’anima dentro. Quello ha visto spettacoli straordinari. E quella è la cosa a cui tengo di più. E ce l’ho infatti dentro il nastro d’argento messo lì”. Sulla sua compagna, Cristiana Polegri, anche lei musicista: “Lei è la musicista seria di famiglia. Questa è già una dedicona d’amore. È una musicista straordinaria. Sassofonista. Sassofonista con un pregio grandissimo che, a parte il doppio ruolo perché canta, ma canta, tant’è che adesso è in orchestra a Sanremo”.

STEFANO FRESI E L’INCONTRO CON LA COMPAGNA

Stefano Fresi racconta di aver incontrato la sua dolce metà mentre la stessa era ancora fidanzata: “C’erano già delle idee di abbandono, però comunque era ancora fidanzata. E quindi corteggiamento serrato, scrivi e fai cose, scrivi di tutto, ho scritto poesie, lettere, ma è una roba che c’ha due cassetti pieni. Se mi giocavo col fisico ero rovinato, mi sono giocato il resto”. Il giorno del fidanzamento ufficiale è arrivato il 25 di dicembre: “Scendi, sono qui sotto. Siamo andati a un’altra festa che era la festa di Renzo Arbore dove c’erano tutti, c’era Proietti, c’eravamo noi. Abbiamo cantato come pazzi fino alla mezzanotte, a mezzanotte siamo tornati a casa, primo bacio a mezzanotte e quindi ho detto è fatta, ammazza che regalo di Natale, quest’anno mi ha detto bene”. Sul figlio Lorenzo, che farà 14 anni a maggio: “L’abbiamo rovinato anche lui. Ha fatto l’esame per entrare al liceo musicale qualche giorno fa”.

Quindi ha raccontato un aneddoto: “Lo portavo a fare la poppata pomeridiana mentre Cristiana faceva il soundcheck. Quindi capitava che siccome lei stava cantando e provando, lo prendeva Mario Biondi in braccio e gli cantava la ninna nanna. Io dicevo, tesoro di papà, non t’abituà perché poi non sarà così. Non sarà sempre così”. Sulla sua infanzia, invece, Stefano Fresi racconta: “Non mi ricordo più niente della mia infanzia. piccoli frammenti qui e lì, ma per esempio non so cosa mi cantava la mamma, non me lo ricordo. Ma la mamma solo quando parlava era la voce della mamma. Anche avesse detto devo prendere il pane sarebbe stata una sinfonia, no? Quella voce meravigliosa”.

STEFANO FRESI E I GENITORI: “ERANO MERAVIGLIOSI”

Di nuovo suoi suoi genitori, dopo che in studio passa una foto di mamma e papà del 19 agosto del 1944: “Papà e mamma erano l’esempio vivente della signorilità. Erano meravigliosi papà e mamma. La cosa che è commovente di questa fotografia è quel mazzolino di fiori, perché sono andati a fare il matrimonio e mia madre non si è portata dietro dei fiori, si è vestita con quello che aveva, quindi niente abito bianco eccetera eccetera, con questo baschetto simpatico. E qualcuno diceva, ma come non c’ha i fiori? Allora sono andati al primo fioraio che hanno trovato, nella Milano della guerra non è che si potesse trovare chissà che, e gli hanno procurato questo mazzettino. Poi racconta che dopo questo sono andati in latteria e hanno fatto così una celebrazione. Il pranzo di nozze è stato in latteria”.

E dopo il matrimonio la madre, che aveva una voce straordinaria, entra nel mitico Quartetto Cetra: “Loro cercavano un quarto uomo e non riuscivano a trovarlo. Hanno provato Franco Cherry, persino il fratello di mia madre, lo zio Cesare. Poi alla fine lei li ha visti un po’ in difficoltà e dice ma perché non provate con una donna?”. Chiusura dedicata al suo prossimo progetto, una serie tv dal nome Costas: “Quando mi vedrete? Non lo sappiamo ancora. La messa in onda è ancora da decidere, però l’abbiamo girata. Sono storie tratte dai romanzi di Petros Marcaris, con la regia di Milena Kokoza, prodotti da Palomar. E il mio primo protagonista, faccio un commissario burbero. Insieme a Francesca Inaudi, c’è un cast meraviglioso”.