Stefano Lo Russo sarà il candidato sindaco del centrosinistra per la città di Torino. E’ stato lui ad aver vinto le elezioni primarie organizzate, così come riferito dai principali media di informazione, un successo che è stato però segnato da un’affluenza ai minimi storici. Forse anche per via dell’esagerata calura che sta attanagliando soprattutto il centro nord in questi giorni, alla fine i votanti sono stati circa un quinto rispetto alle 53mila votazioni espresse dieci anni fa che decretarono il successo di Piero Fassino, ricorda il Corriere della Sera.



Alla fine Stefano Lo Russo, esponente del Pd, l’ha spuntata di soli 300 voti nei confronti del suo rivale, l’outsider Francesco Tresso, civico sostenuto dalla sinistra, che ha ottenuto numerosi consensi soprattutto nei quartieri del centro, un tempo fedelissimi del “partito della Ztl”. Stefano Lo Russo è un professore di geologia del Politecnico torinese, 45 anni, ed ha vinto con soli 4.229 voti a favore, il 37 per cento dei voti totali che sono stati 11.631.



STEFANO LO RUSSO VINCE PRIMARIE CENTROSINISTRA: “PANDEMIA E CALDO NON HANNO AIUTATO”

Sicuramente non un impressionante biglietto da visita visto che lo sfidante del Centrodestra, l’imprenditore Paolo Damilano, viene considerato il favorito per la vittoria delle elezioni, ancor di più dopo i dati di magra di ieri. Francesco Tresso si era invece fermato a 3.932 preferenze: il signor “nessuno”, così come veniva ironicamente definito da uno dei suoi sostenitori più noti, il musicista dei Subsonica Max Casacci, ha ottenuto ben 3.932 preferenze, il 35% dei voti totali, facendo impalldiire il Pd.



Solo il 25% dei voti, per un totale di 2.863, per il candidato Enzo Lavolta, sponsorizzato dall’attuale sindaco uscente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, e dalla viceministra Laura Castelli. «È stato complicato – le parole a caldo dello stesso Lo Russo – la pandemia e il caldo non hanno aiutato. Però non bisogna far mistero che soprattutto nelle periferie l’affluenza è stata sotto le aspettative e questo deve essere un elemento di riflessione per impostare correttamente la campagna elettorale».