Arrivano importanti aggiornamenti sul caso di Stefano Paternò, il militare morto lunedì notte dopo aver fatto il vaccino Astrazeneca. Come riportato dai colleghi di Repubblica, tra gli indagati figura anche l’amministratore delegato della multinazionale, parliamo di Lorenzo Wittum. Insieme a lui troviamo il medico e l’infermiere che hanno somministrato il farmaco e il medico del 118 che ha provato a rianimare il sottoufficiale della Marina.
Chiara la posizione della procura: «L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto a garanzia delle parti per consentire la nomina dei consulenti, in vista dell’autopsia». L’esame autoptico è in programma domani, sabato 13 marzo 2021, all’ospedale Cannizzato di Catania e sono attese importanti novità: «Ci aspettiamo molte risposte sulla causa del decesso di Stefano Paternò», le parole della procuratrice Sabrina Gambino. (Aggiornamento di MB)
“NON ESCLUSO ERRORE UMANO”
La vicenda di Stefano Paternò, il militare siciliano morto a soli 43 anni dopo avere ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca, i Nas di Catania hanno aperto le indagini sulle possibili cause che hanno condotto al decesso dell’uomo, spirato nella propria abitazione in seguito a un infarto che l’ha colto a poche ore di distanza dall’inoculazione del siero. In particolare, come riferisce “Il Giornale”, i carabinieri stanno ricostruendo l’intera filiera e verificando le responsabilità sulla realizzazione del vaccino, sulla sua distribuzione sul territorio, sul suo trasporto, sulla sua conservazione, sulla sua somministrazione. Non si esclude neppure l’errore umano, come sottolineato dal pm di Siracusa Gaetano Bono.
“Potrebbe trattarsi occasionalmente di uno sbaglio nella somministrazione o di uno sbaglio a vari livelli di responsabilità. Fare fughe in avanti è sbagliato, non si devono fare – ha dichiarato il pm –. Per precauzione si è deciso di sequestrare tutti i lotti sospetti per evitare che una sola persona potesse riportare danni gravi. Siccome non lo sappiamo, bisogna farlo precauzionalmente”.
STEFANO PATERNÒ, MORTO DOPO VACCINO: ASTRAZENECA NEL MIRINO
In attesa dell’autopsia sul cadavere di Stefano Paternò, è emerso, come certificato dai familiari nell’esposto presentato in Procura, che “immediatamente dopo la somministrazione il nostro congiunto, tornato nella sua casa di Misterbianco, accusava uno stato di malessere generale, caratterizzato da un rialzo febbrile: donde la somministrazione di Tachipirina 1000″. Il vaccino di AstraZeneca è peraltro finito nel mirino, in quanto apparterrebbe al medesimo lotto di cui Aifa ha chiesto il sequestro, ABV2856. Inoltre, riferisce “LaPresse”, il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha ufficializzato l’esistenza di “un terzo caso di un militare vaccinato con una dose proveniente dal lotto ABV2856 che è deceduto a Trapani”. Ricordiamo che il rischio è quello di effetti collaterali particolarmente seri sui soggetti vaccinati, mentre in Danimarca un altro lotto è stato sospeso perché probabile causa di problemi nella coagulazione del sangue di alcuni pazienti.