Stefano Patuanelli soddisfatto dell’intesa raggiunta in Consiglio dei ministri sulla riforma della giustizia. Il ministro dell’Agricoltura, esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, ha spiegato ai microfoni de Il Fatto Quotidiano che il bicchiere è più che mezzo pieno, anche se l’impianto del testo Bonafede è stato stravolto…
Tornando sul confronto nella maggioranza e sulle voci di minacce di astensione da parte dei grillini, Stefano Patuanelli ha sottolineato che il M5s ha avvertito l’esigenza di modificare il testo Cartabia e sono mancate alcune garanzie necessarie: «E’ stata una trattativa lunga e complessa, ma a differenza di quell’otto luglio (quando i quattro ministri del M5s votarono sì alla riforma Cartabia in Cdm, ndr) abbiamo percepito la leadership di Giuseppe Conte».
STEFANO PATUANELLI SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA
«Ho detto più volte internamente e lo ridico anche pubblicamente che se non avessimo votato a favore quel giorno oggi non avremmo ottenuto i miglioramenti che abbiamo raggiunto», ha precisato Stefano Patuanelli, ribadendo che se il M5s si fosse sfilato oggi non ci sarebbe il nuovo testo: «E poi se fai parte di una maggioranza eterogenea devi accettare dei punti di caduta. Altrimenti non se ne fa più parte». Il ministro pentastellato ha dribblato la domanda sulla presunta minaccia di dimissioni del premier Draghi, per poi soffermarsi sulla tensione interna al Movimento: «Di certo questo accordo è stato reso possibile dalla mediazione di Conte – il giudizio di Stefano Patuanelli – Ora Giuseppe ha bisogno di compattezza. Altrimenti è giusto che ce ne andiamo a casa».