Se c’è un artefice della vittoria del campionato di Serie A del Milan 2021-2022, il suo nome è senz’altro quello di Stefano Pioli. Una carriera altalenante in Serie A, senza mai spiccare il volo per Stefano Pioli: Bologna, Chievo; poi Palermo ma la sua esperienza durò solo poche settimane e la stagione nemmeno cominciò perché il rapporto con il vulcanico presidente, e compianto oggi, Maurizio Zamparini, non era di certo dei migliori. Dopo Palermo il ritorno a Bologna, questa volta non per la formazione primavera ma per la prima squadra che gli valsero una chiamata importante: la Lazio.
Con la Lazio ha passato due magnifici anni per poi andare a Milano. Al Milan? No, sponda nerazzurra con l’Inter. Dopo appena un anno di carriera con i nerazzurri lascia per passare alla Fiorentina, passando 2 stagioni. 2019 è l’anno della definitiva consacrazione del tecnico, considerato sempre uno dei più affidabili in Serie A, ma senza aver mai vinto in territorio nazionale. Adesso la storia si ribalta, adesso Stefano Pioli dimostra tutto il suo potenziale: campionato 2020-2021 terzo posto con il Milan ma poi si ripete con un secondo posto e l’ultimo, primo posto e vittoria dello Scudetto, con Milano in totale estasi.
Stefano Pioli: “Il mio Milan ancora più forte”
“Il mio Milan ancora più forte“. Con queste parole Stefano Pioli ai colleghi de La Gazzetta dello Sport riporta la sua voglia di confermare il successo dello scorso anno in campionato: “Gruppo e carattere per fare la differenza e rivincere il titolo, Rafa Leao un campione, può segnare di più ed è felice di stare qui. Il nuovo acquisto De Ketelaere? Origi mi ha detto che è metà Havertz e metà Kakà“, dice il tecnico ex Inter, Lazio e Palermo che finalmente al Milan ha trovato la sua dimensione.
Il tecnico poi dice la sua sul prossimo campionato: “Sarà un’altra corsa lunga e difficile, ancora più equilibrata: sarà difficile ripetere un punteggio alto perché tante squadre si toglieranno punti tra loro. Sono preoccupato dall’Atalanta, che per la prima volta non ha le coppe. E ci sono tante squadre forti, anche la Fiorentina che è ben allenata. Non mi dispiace fare tre mesi a tutto gas e poi staccare, sarà più difficile con i calciatori che andranno fino in fondo al Mondiale”, dice il tecnico che poi continua: “Preoccupato? No, perché noi per primi siamo più forti di un anno fa. Puoi comprare i migliori giocatori ma la differenza la fanno l’organizzazione, la voglia, lo spirito“.