PIOLI SALUTA IL MILAN, ACCORDO TRA LE PARTI

Stefano Pioli non sarà l’allenatore del Milan per la stagione 2024/2025. La società rossonera, come da giorni già si vociferava, ha deciso di comune accordo con il tecnico emiliano di non proseguirà il proprio rapporto. Non si tratta di un esonero e nemmeno di dimissioni, semplicemente una rescissione consensuale a margine di lunghi colloqui avvenuti nel corso del finale di stagione.



D’altronde l’impressione che potesse essere l’ultimo anno di Pioli a Milano c’era già da tempo e col passare dei giorni sembra sempre più probabile. Si chiuderà dunque con Milan-Salernitana l’avventura di Pioli, ma anche di Kjaer e Giroud, con la squadra rossonera. Un ciclo di cinque anni dove Pioli è riuscito a riportare una stabilità europea importante al Milan oltre ovviamente allo Scudetto numero diciannove del 2021/2022.



DA “PIOLI OUT” ALL’ARRIVO AL DICIANNOVESIMO SCUDETTO

Stefano Pioli non era arrivato accompagnato da una grande entusiasmo, complici i suoi ultimi non brillantissimi con gli esoneri con Lazio e Inter più le dimissioni con la Fiorentina, dove disse: “Sono stato costretto, messe in dubbio le mie capacità”. Eppure Pioli sia i biancoceleste che i neroazzurro aveva iniziato molto bene con il terzo posto con la squadra della Capitale nell’anno prima dell’esonero e con un meraviglioso inizio coi neroazzurri, salvo poi chiudere disastrosamente con l’altro esonero.

Arrivava dunque al Milan dopo la burrascosa annata alla Viola e già campeggiavano i “PioliOut” che lo avrebbero accompagnato con ancora più insistenza nell’ultimo periodo da tecnico del Milan. Fatto sta che Pioli non si è dato per vinto e dopo essere andato in Europa al primo anno da subentrato (sesto nel 2019/2020) è sempre arrivato in Champions League, anche se va detto che nel 2022/2023 il quarto posto è arrivato per via dei 10 punti in meno alla Juventus. Va però anche sottolineato lo Scudetto del 2021/2022, una rimonta clamorosa sull’Inter, oltre ai secondi posti nel 2020/2021 e 2023/2024.

I DERBY E L’ULTIMO ANNO: LE MACCHIE DI PIOLI

Eppure le critiche non sono mai mancate nonostante il Milan con Pioli è tornata di diritto nelle grandi del calcio europeo, raggiungendo anche le semifinali di Champions League nel 2022/2023 contro l’Inter. Ecco, a proposito: una delle più grandi colpe, se non quella maggiore, additata dai tifosi rossoneri verso Pioli è il bilancio impietoso nei derby con sei derby persi consecutivamente con appena due reti segnate.

Dal pesante 3-0 in Supercoppa Italiana al 2-1 che ha permesso all’Inter di vincere lo Scudetto, passando per l’1-0 in campionato del 2023, il pesantissimo 5-1 nell’anno del campionato vinto da Inzaghi e naturalmente le due semifinali di Champions League: 2-0 all’andata dopo pochi minuti e il timbro di Lautaro che spense definitivamente le speranze.

L’ultimo anno è stato senza dubbio il più complicato. Tante critiche, una difesa con troppi gol subiti, 13 sconfitte stagionali (peggio solo nell’anno del quarto posto), scelte tattiche spesso sbagliate, specialmente nella disposizione del centrocampo e sicuramente la pochissima fiducia della piazza.

IL BILANCIO DI PIOLI: ECCO PERCHE’ E’ STATO POSITIVO

D’altronde si sa, nello sport si passa dall’essere eroe a capro espiatorio in poco tempo. I successi sembrano durare sempre meno dei momenti più bui, soprattutto se questi ultimi arrivano verso la fine, dove i ricordi sono più nitidi. Dare un giudizio sull’operato di Pioli può sembrare complicato, soprattutto per il tifoso che vive di emozioni e ai derby assegna un peso naturalmente molto più grande rispetto a chi valuta in maniera distaccata dalle emozioni.

Ma ciò che è stato fatto da Pioli non può e non deve passare inosservato per nessun motivo. Ha riportato, come abbiamo già ribadito, il Milan in Champions League dopo anni di assenza, i giocatori che tanto bene hanno fatto in questi anni sono gran parte merito suo. Ciò non significa che senza di lui non lo sarebbero diventati, perché parliamo comunque di profili forti, ma sta di fatto che sotto la sua guida non hanno deluso affatto.

Ultimo ma non per importanza, è tornato a vincere. Le proteste recenti della tifoseria rossonera dicono proprio questo, il volere una società con mentalità vincente e un allenatore che possa vincere. Alla fine si tratta del Milan, la seconda squadra con più Champions League della storia e la terza per campionati vinti. Una storia ultracentenaria composta di titoli, trofei e gioie. Saluta dunque Pioli che, anche se non sarà più “On fire” come un tempo, riceverà un degno saluto prima di salutare definitivamente il suo popolo che ha sempre difeso con le unghie e con i denti.