Il Tar del Lazio ha annullato il provvedimento riguardante il Daspo urbano emesso ai danni di Stefano Puzzer, il leader no green pass che guidò negli scorsi mesi la protesta contro il passaporto vaccinale al porto di Trieste. Il provvedimento era stato emanato a fine 2021, precisamente il 3 novembre, da parte della Questura di Roma, dopo che lo stesso Puzzer aveva posizionato un banchetto in Piazza del Popolo per raccogliere seguaci nella sua lotta contro le misure anti-covid imposte dal governo.



Secondo la questura capitolina si trattava di una manifestazione non autorizzata di conseguenza era stato emesso il Daspo, dispositivo contro cui lo stesso leader no pass triestino aveva fatto ricorso. Nelle scorse ore è arrivata la decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio, secondo cui “l’Amministrazione – scrivono i giudici come si legge sul sito di RaiNews – non ha formalmente contestato tali risultanze, né ha indicato concrete e significative situazioni di pericolo derivanti dal comportamento del ricorrente, tali da poterne inferire un effettivo potenziale pericolo per la sicurezza pubblica, nelle circostanze di luogo e di tempo che costituiscono la motivazione sostanziale del provvedimento impugnato”.



STEFANO PUZZER, TAR DEL LAZIO ANNULLA IL DASPO: “NON SI PUO’ SORREGGERE LA MISURA”

Inoltre “né il provvedimento può legittimamente fondarsi sulle sole segnalazioni del ricorrente all’Autorità Giudiziaria ovvero sulla contestazione relativa all’organizzazione di una manifestazione non autorizzata, che – oltre a non essere state accertate in maniera definitiva – non possono da sole sorreggere la misura, in assenza di ulteriori e concreti elementi di fatto che fungano da indispensabili criteri di collegamento spazio-temporale tra le esigenze di prevenzione ed uno specifico territorio (…), con riferimento ad un delimitato periodo temporale di un anno”. Di conseguenza il Daspo è stato levato.



Soddisfatto lo stesso Puzzer, che attraverso una diretta pubblicata su Facebook ha fatto sapere: “Ero in macchina e mi è arrivata una telefonata dall’avvocato che mi ha detto ‘ti hanno tolto il Daspo’. E’ stato riconosciuto che io non ho commesso nessuna mossa illegale. E’ una piccola vittoria di tutti, abbiamo recuperato un sassolino dei nostri diritti. Oggi è un granellino che bisogna mettersi in tasca per continuare a batterci per i nostri diritti”.