Stefano Raimondi e Giulia Terzi, ospiti di Silvia Toffanin nella nuova puntata di Verissimo, raccontano il loro amore, la loro dedizione allo sport, le medaglie vinte alla paralimpiadi. In particolare Stefano ricorda il gravissimo incidente che gli ha cambiato per sempre la vita: “Ricordo tutto dell’incidente, – ha rivelato il campione di nuoto, rivelando quanto accaduto – io sono finito sotto un camion. Hanno cercato subito di fermare l’emorragia, poi c’è stata la corsa in ospedale. Il nuoto mi ha salvato davvero.”, ammette poi Stefano con un po’ di commozione. (Aggiornamento di Anna Montesano)
STEFANO RAIMONDI E GIULIA TERZI, INNAMORATI E CAMPIONI
“La coppia d’oro del nuoto italiano”, ma anche la favola in acqua a Tokyo 2020: sono solo alcune delle espressioni usate negli ultimi mesi dalla stampa per parlare della coppia formata da Stefano Raimondi e Giulia Terzi, nuotatori ‘pigliatutto’ alle recenti Paralimpiadi in Giappone e saliti agli onori delle cronache non solo per aver conquistato 12 medaglie in due (praticamente un quinto dell’intero bottino della spedizione azzurra) ma pure per via della loro love story che da tempo li unisce, oltre al comune amore per lo sport in acqua, al di là della disabilità.
Saranno infatti Stefano e Giulia i protagonisti della puntata di “Verissimo” che andrà in onda questo pomeriggio su Canale 5 e, nel corso della quale, i due nuotatori racconteranno alla padrona di casa, Silvia Toffanin, non solo alcuni aneddoti della loro avventura a Tokyo questa estate ma anche come è nata e cresce la loro storia d’amore. Non solo campioni, ma anche fidanzati: è infatti questo uno dei motivi per cui il nuotatore classe 1998 Stefano, originario di Soave (Verona) e la sua Giulia (nata invece nel 1995 a Milano) sono diventati subito tra i principali protagonisti della fortunata spedizione paralimpica che li ha visti conquistare complessivamente 3 ori, 6 argenti e 4 bronzi, tra prove e individuali e a squadre. Senza tanto stare a far di conto, ma no contest sono la coppia più vittoriosa di questa Paralimpiade e non solo.
STEFANO RAIMONDI E GIULIA TERZI, TRA AMORE E RECORD PARALIMPICI A TOKYO
Quella italiana dunque si merita il titolo di coppia più vincente delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Ma non si tratta solo di medaglie e titoli, bensì anche di altro. “Lo sport ci insegna a non mollare mai” hanno raccontato nel corso di un’intervista a “la Repubblica”, con Stefano che ha confessato di voler essere un esempio per chi “nella vita è caduto come noi”, mentre la sua compagna ha parlato della seconda laurea, conseguita dopo l’estate d’oro. Raimondi parla di “caduta” e di storie di riscatto: anche se i percorsi di vita del nuotatore veronese e della sua compagna si sono incrociati, la loro storia di disabilità nasce in modo diverso. Identico è invece il modo con cui hanno reagito al destino avverso, trovando nella piscina non solo un nuovo obbiettivo ma anche il modo di porsi come esempio per tutti coloro che hanno difficoltà a vivere la propria disabilità, congenita o sopraggiunta.
Nel caso di Stefano, infatti, tutto nasce a seguito di un grave incidente avuto all’età di 15 anni in scooter e che aveva portato a delle lesioni permanenti a una gamba: da lì l’abbandono del calcio e la scoperta della passione per l’acqua mostrando una naturale propensione fino ad ottenere risultati talmente eccellenti da portarlo a competere prima a livello internazionale e poi alle Paralimpiadi. Invece Giulia da piccola ha sempre avuto una predilezione per la ginnastica artistica, mentre l’amore per il nuoto (ereditato forse dalla madre) è arrivato dopo: a comprometterne la carriera una scoliosi congenita, malformazione diagnosticatale già all’età di cinque anni e che l’ha vista andare sotto i ferri diverse volte e costringendola a muoversi in carrozzina; ma anche per lei questa è stata la scintilla della rinascita che l’ha portata a gareggiare con le migliori al mondo e poi ad affermarsi in vasca a Tokyo, raccontando assieme al suo compagno una delle più belle storie di sport degli ultimi anni.