Stefano Sani è uno dei concorrenti della prima edizione di “Ora o mai più“, il talent show di successo condotto da Amadeus e trasmesso in replica la domenica pomeriggio su Raiuno. Il cantante di “Lisa” durante l’ultima puntata si è esibito, come peraltro tutti gli altri colleghi – concorrenti, in due performance canore di cui una in compagnia del suo maestro – coach Marcella Bella. Per l’occasione il cantante ha interpretato un classico del repertorio di Marcella Bella “Io Domani” pubblicato nel 1975. La votazione però degli altri maestri – coach ha riguardato la performance di Sani sulle note de “Il regalo più grande”, una hit di Tiziano Ferro. Una scelta originale quella fatta dalla coach Marcella Bella per il cantante di “Lisa” che ha dovuto confrontarsi con un brano difficile e lontano dalle sue corde. La giuria, infatti, ha confermato la cosa con voti non eccezionali che hanno visto il cantautore classificarsi al settimo posto della classifica finale. Risultato a parte, Stefano Sani come tanti altri artisti e colleghi ha deciso di scendere in campo per raccogliere fondi nella lotta contro il Coronavirus. Per l’occasione il cantante montevarchino ha prestato la sua voce al brano “Domani”, progetto benefico pensato per raccogliere fondi da destinare alla Protezione Civile.
Stefano Sani oggi: “Volevo crescere a livello musicale, ma…”
La carriera artistica di Stefano Sani ha spiccato il volo nel 1983, ma dopo qualche altra annata di successi poi improvvisamente è sparito dalle scene. Intervistato dal sito hitparade.il, il cantautore di “Lisa”, ma anche di successi come “Notte Amarena” ha dichiarato: “la mia carriera artistica ha purtroppo subito un cambio di rotta. Volevo crescere a livello musicale, cercando sicuramente un qualcosa di diverso per non deludere il mio pubblico ma non è stato capito e mi hanno messo fuori dal gruppo. Un successo troppo istantaneo, io troppo giovane e inesperto: vorrei poter avere la stessa situazione da gestire con la maturità di oggi anche se so che è un’affermazione anacronistica”. Anche se di lui si sono perse le tracce, Stefano ha sempre continuato a lavorare nel mondo della musica. “Nonostante l’ambiente della musica non sia come tu saprai dei più teneri” – ha dichiarato Sani che ha poi citato il collega Renato Zero: ” in un suo brano recita una grande verità: “Quando vinci sono tutti là…”, improvvisamente poi, i sedicenti amici si defilano e, come da copione non si fanno più trovare come una sorta di “dagli all’untore…”. Telefonate senza risposta, persone che spariscono e altri che si negano”. Parlando del suo successo artistico il cantante precisa: “è stato improvviso ed inaspettato ed ha colto tutti impreparati, persino quelli della mia ex casa discografica. Inoltre il fatto di essermi trovato improvvisamente da solo, per un mio capriccio giovanile, senza più la gestione, il grande appoggio della persona che aveva creduto in me, ovvero il mio primo manager, mi lasciò in balia delle onde e conseguentemente ha portato a stemperare quel grande momento di successo”.
Stefano Sani e il rapporto con Zucchero
Stefano Sani ha vissuto durante il boom della sua carriera artistica una bellissima amicizia con Zucchero. “Con Zucchero eravamo come fratelli” – ha raccontato dalle pagine di hitparade.it – “dividevamo addirittura la camera durante gli spostamenti e mia mamma gli faceva il bucato quando passava da Montevarchi”. Qualcosa poi è improvvisamente cambiato visto che il loro rapporto di amicizia è mutato; parlando proprio del re del soul ha detto: “ha un caratteraccio, è una persona che i ‘complimenti’ li scrive per me ma non ne fa. E’ sparito, ci sono rimasto non bene ma non ho niente contro di lui se non provare stima per la belle pagine della musica che ha scritto in seguito. E pensa… io in tour ho sempre rielaborato i suoi grandi successi, quasi come che il legame non si fosse mai interrotto. Penso che lui abbia saputo destreggiarsi meglio di me, sia stato più scaltro ed abbia individuato le persone giuste al momento giusto. Non dimentichiamoci che tutti i mestieri ma soprattutto il nostro è fatto di incontri…”.