Stefano Savi è stato sfigurato con l’acido a 24 anni la notte del 2 novembre 2014. “Ho subìto 52 operazioni e ne dovrò fare altre – racconta nella puntata di oggi, martedì 13 settembre 2022, di ‘Storie Italiane’, in onda su Rai 1 -. Adesso siamo sulla via della speranza di tornare a vedere”. L’acido ha infatti corroso metà del suo volto, è colato sul collo e ha anche leso un occhio. “L’acido ha un odore molto intenso, è l’odore di un percorso lungo”, racconta a Eleonora Daniele, citando il titolo del suo libro ‘L’odore dell’acido’, edito da Piemme.



Stefano Savi è stato vittima di un terribile scambio di persona, aggredito senza pietà dalla cosiddetta “coppia dell’acido”, formata da Martina Levato e Alexander Boettcher. I due avevano deciso di perseguitare gli ex di lei, aggredendoli per “purificare” la vita della ragazza e cancellare chiunque avesse avuto rapporti sessuali con la giovane. Stefano Savi è “colpevole” soltanto di assomigliare a uno degli ex della donna, Giuliano Carparelli. “Il perché non me lo sono mai chiesto – dichiara Stefano a ‘Storie Italiane’, riferendosi al motivo per cui è stato confuso con un’altra persona –. Le cose succedono e bisogna prenderle e affrontare quel momento che ci si pone davanti. Sapevo che sarebbe stato un percorso lunghissimo”.



Stefano Savi, sfigurato dalla coppia dell’acido: “Ho preso dell’erba per pulirmi gli occhi, non vedevo più”

Nel salotto di Eleonora Daniele, Stefano Savi ripercorre con lucidità e con pacatezza quella terribile sera del 2 novembre 2014. “Stavo ritornando a casa, erano le 5 e mezza di mattina”, dice, come se fosse successo da pochi giorni. “Da dietro ho visto una figura spuntare e mi ha lanciato questo liquido in faccia. Avevo già aperto il cancello di casa e sono riuscito a entrare”. A quel punto, “ho preso dell’erba in giardino per pulirmi gli occhi, perché non ci vedevo più”. Poi gli attimi di dolore sempre più intenso al volto e di smarrimento: “All’inizio non sapevo cosa fosse, poi sono riuscito a entrare in casa. Ero praticamente nero e ho capito che era acido”.



L’acido me l’ha tirato lui, ha aggiunto Stefano Savi, che è stato testimone al processo della coppia dell’acido che l’ha sfigurato e ha assistito alla condanna dei due soggetti coinvolti nel 2016. Racconta di non aver mai ricevuto né scuse né parole di pentimento, ma confessa a cuore aperto che “sinceramente non mi interessa”. La sua vita ora è ricominciata, è rinata, e ora vuole lavorare soltanto su se stesso e sulle opportunità che gli si presenteranno.

Stefano Savi racconta la sua rinascita dopo essere stato sfigurato: “Soltanto ora riesco a specchiarmi”

Stefano Savi non indugia sulla coppia che l’ha sfigurato con l’acido, ammettendo di essersi “interessato di più alle cure, sapevo che sarebbero state lunghe, il resto l’ho messo da parte”. Intervistato da Eleonora Daniele a Storie Italiane, parla degli ultimi 8 anni, definendoli “impegnativi dal punto di vista fisico e a tratti mentale”, perché è stato costretto a “passare da una situazione in cui sei libero di fare ciò che vuoi a non poter fare più quello che vuoi”, a essere “schiavo delle cure: ho indossato una maschera per 18 ore a giorno per quasi due anni, il primo periodo facevo un’operazione al mese”. Confessa che “è stata dura non poter uscire. Adesso sto abbastanza bene”.

Stefano Savi, sfigurato dall’acido, si è sottoposto a 52 operazioni chirurgiche per “ristabilire la funzionalità della parte lesa”, come spiega lui stesso, e a 8 trattamenti al laser. E, citando un passo del suo libro, descrive il suo nuovo rapporto con se stesso con queste parole: “Soltanto ora riesco a specchiarmi senza distogliere lo sguardo dalla mia immagine. In quel riflesso vedo un volto nuovo, ne scruto i dettagli e con le mani lo accarezzo lentamente. Sotto i polpastrelli percepisco una superficie ruvida: i postumi di un gesto folle, la testimonianza della mia rinascita”.