Come sta Stefano Tacconi, l’ex portiere della Juventus – ma anche del Genoa e dell’Avellino – che ha accusato un grave malore il 23 aprile scorso ad Asti, a margine di un evento benefico, venendo ricoverato nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Alessandria? Arrivato in loco, le sue condizioni di salute sono sembrate sin da subito molto serie, tanto che il direttore della struttura Andrea Barbanera dichiarò: “Stefano Tacconi ha avuto una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma”.
Una notizia choc, che fece rimanere con il fiato sospeso milioni di tifosi e di italiani, vista la popolarità e l’affetto nei confronti dell’ex calciatore. Dopo alcuni interventi e a seguito di un percorso riabilitativo delicato ma costante, in data 14 giugno Stefano Tacconi, 65 anni, è stato trasferito al “Centro Borsalino” di Alessandria per proseguire nel suo iter di riabilitazione e poter presto fare ritorno nella sua abitazione. In queste settimane, complice anche l’attività del figlio Andrea sui social, abbiamo potuto osservare i miglioramenti dell’estremo difensore, che è tornato anche a scrivere e a dedicare messaggi meravigliosi e, talvolta, anche ironici ai suoi familiari.
STEFANO TACCONI, COME STA L’EX JUVENTUS? IL FIGLIO ANDREA ROMPE IL SILENZIO: “L’ATTUALE CONDIZIONE DI SALUTE…”
Sulle tempistiche relative a una ripresa soddisfacente da parte di Stefano Tacconi, invece, non si hanno ancora notizie, né ci si può sbilanciare troppo. L’ex Juventus sta portando avanti la sua riabilitazione con lunghe e faticose sedute di fisioterapia, alcune delle quali pare che abbiano addirittura una durata di sei ore al giorno, per tornare ad essere quello di prima e riabbracciare al più presto la quiete domestica e l’intimità familiare.
Proprio in queste ore, peraltro, il figlio Andrea ha diffuso un post a mezzo social riferito proprio al suo genitore, che recità così: “Volevo comunicare a tutte le persone che mi chiedono di mio padre che a giorni uscirà un comunicato stampa dell’attuale condizione di salute di papà”. Restiamo in attesa, dunque, e facciamo il tifo ancora una volta per Stefano Tacconi e la sua famiglia.