Ulteriori aggiornamenti circa lo stato di salute di Stefano Tacconi, colpito da aneurisma nel fine settimana, sono giunti da parte del figlio Andrea, intervenuto in radiovisione su Rtl 102.5 News ai microfoni di Francesco Fredella e Francesco Ciannamea: “Giorno dopo giorno ci sono miglioramenti importanti – ha commentato il giovane –. Ho parlato con i medici dell’ospedale di Alessandria poco fa e solo il tempo può darci qualche risposta (…). Quando tocchi il cervello non è mai semplice. Bisogna aspettare, conosco mio padre e so che è forte. Sono molto fiducioso”.
Nel prosieguo del suo intervento radiofonico, Andrea Tacconi, a proposito del papà Stefano, ha detto: “Ho ricevuto l’affetto di tutti, non immaginavo così tanto. Mi hanno telefonato anche dall’estero per chiedermi di lui, è amato da tantissime persone. Entro serata i medici diranno altro. Ieri ha fatto una tac, è andata bene: i medici non hanno riscontrato altri problemi. Per adesso è sedato, cercheranno di diminuire le dosi di sedazione per vedere come reagisce il fisico, ma tutto dipende dalle prossime ore”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
STEFANO TACCONI, COME STA DOPO L’ANEURISMA? IL FIGLIO: “MUOVE UN PO’ GLI OCCHI E…”
Un improvviso malore ha colpito sabato mattina Stefano Tacconi, ex portiere di Juventus e della nazionale. Dopo un forte mal di testa, l’ex calciatore è stato portato d’urgenza presso l’ospedale di Alessandria dove gli è stato riscontrato un aneurisma con conseguente intervento chirurgico. Forse il peggio sembrerebbe essere passato, ma solo nei prossimi giorni capiremo come ha reagito il fisico del grande Stefano Tacconi al grave malore subito. Mattino5, programma di Canale 5, per cercare di meglio capire come stia l’ex calciatore, ha intervistato il dottor Barbanera, il chirurgo che ha operato il cervello di Stefano Tacconi: “Le ultime novità sono sostanzialmente che non ci sono importanti novità e questa è una cosa positiva come ho detto più volte – ha spiegato in diretta tv – la prossima settimana sarà una settimana molto importante comunque rispetto a due giorni fa qualche piccolo passo in avanti è stato fatto. Anche se in sedazione – ha proseguito il medico – qualche movimento l’ha dimostrato. Abbiamo superato un importante ostacolo, dopo la prima emorragia non ci sarà la seconda, ora dipende dall’esito che Stefano avrà come conseguenza dalla prima emorragia. La tac è andata bene, non ha dimostrato ulteriori complicanze, quindi un esame soddisfacente. radiologicamente da un punto di vista strumentali non ci sono per adesso situazioni che fanno pensare a danni permanenti. In questa fase sarebbe sbagliato svegliare Stefano tacconi, andrebbe ad aggiungere altro test al suo cervello, bisogna attendere ancora qualche giorno poi andrà svegliato gradualmente”.
Sui sintomi che ci devono fare preoccupare il dottor Barbanera ha spiegato: “L’aneurisma cerebrale se non dà emorragia non da segni di se. La cefalea da aneurisma è diversa e spesso ci accompagna anche ad un progressivo deterioramento della vigilanza, ed è un sintomo molto acuto e improvviso. E’ assolutamente importante aver riconosciuto il malore e in questo la presenza del figlio Andrea ha dato una mano, e andare subito in un ospedale, e ciò ha permesso di partire con il piede giusto”. Sara Gallo, la titolare della struttura dove si trovava Stefano prima di subire il malore, ha infine spiegato: “Era ospite di una cena, stava benissimo, era in compagnia del figlio, c’erano ospiti, invitati, tifosi, era una cena di beneficenza e lui era l’ospite. E’ stato fino a tardi, ha festeggiato, poi forse è andato in un altro locale”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
STEFANO TACCONI, COME STA DOPO L’ANEURISMA? IL FIGLIO: “MUOVE UN PO’ GLI OCCHI E…”
Stefano Tacconi è stato colpito da aneurisma pochi giorni fa e le sue condizioni di salute sono apparse fin da subito molto gravi. L’ex giocatore ha da subito destato grande preoccupazione nei medici, nella famiglia e in tutti gli appassionati di calcio, ma negli ultimi giorni arriva qualche segnale incoraggiante. A spiegare quali sono le condizioni dell’ex portiere è stato il figlio Andrea, ospite della trasmissione di RaiSport Calcio Totale: “In questo momento è stabile, ma in coma farmacologico. Ha fatto una TAC lunedì pomeriggio e non ci sono particolari problemi. L’emorragia di sabato è stata fermata, ora dobbiamo attendere la ripresa. Ci sono i primi segnali che sono incoraggianti, papà muove un po’ gli occhi e gli arti, ma serve tempo”.
STEFANO TACCONI, COME STA DOPO L’ANEURISMA
Il caso di Stefano Tacconi, colpito da aneurisma nei giorni scorsi, è stato trattato a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, martedì 26 aprile 2022. Il dottor Barbanera dell’ospedale di Alessandria ha riferito che “la situazione è sostanzialmente stazionaria, forse con un piccolo ulteriore passo avanti. Tacconi è ancora sotto sedazione farmacologica necessaria, qualche segno di gesto finalistico lo stiamo vedendo. Il percorso sarà ancora lungo, la prossima settimana sarà molto critica e molto importante”. Inoltre, il fattore tempo “è stato fondamentale, ha permesso di fare una diagnosi e un trattamento precoci, evitando così una seconda emorragia che sarebbe stata molto probabilmente fatale. Adesso c’è bisogno per lui di tempo per superare i prossimi dieci giorni”.
STEFANO TACCONI, IL PROFESSOR BARBANERA: “SIAMO OTTIMISTI, MA ANCHE REALISTI”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, il dottor Barbanera ha riferito che su Stefano Tacconi “c’è un monitoraggio continuo, che permette di valutare eventuali sofferenze cerebrali, oltre al fatto che gli esami diagnostici e strumentali vengono fatti con frequenza. Tra qualche ora emetteremo un bollettino stampa ufficiale aggiornato per tutti. Siamo tutti ottimisti, ma anche realisti. Avendo visto casi analoghi in passato, bisogna sempre conservare un minimo di prudenza“. Il direttore del reparto di Rianimazione gli ha fatto eco: “Tacconi è ancora sedato, ha dato risposte positive da un punto di vista neurologico. Oggi ripeteremo esami e monitoreremo i parametri vitali. Il problema è che si troviamo in una fase delicata in cui potrebbero insorgere altri problemi, per cui siamo molto vigili per intervenire tempestivamente”.