STEFANO TACCONI, LE CONDIZIONI DI SALUTE
Stefano Tacconi, colpito nell’aprile 2022 da un’emorragia cerebrale che lo aveva ridotto in coma, prosegue la sua lunga battaglia per la vita con miglioramenti concreti. Infatti l’ultima notizia è che l’ex portiere della Juventus, 66 anni, da ieri è in riabilitazione a San Giovanni Rotondo (Foggia), alla Casa Sollievo della sofferenza nata nella località cara a San Padre Pio, dove resterà fino a settembre. Il cammino per la ripresa è lungo, ma sicuramente si può essere ottimisti e questo è l’aspetto da mettere in evidenza.
Sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi si è espresso il figlio Andrea, che ha rilasciato alcune dichiarazioni all’agenzia Ansa, brevi ma molto significative: “È molto determinato. Cammina sempre con un supporto, però è migliorato molto. Ultimamente mi ha detto ‘me la sono vista brutta’, ha capito che è stata una cosa grave quella che ha avuto”, ha riferito Tacconi junior circa le vicende del padre, storico portiere della Juventus tra il 1983 e il 1992, erede di Dino Zoff con due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea, una Coppa Uefa e una Coppa delle Coppe a nobilitare quella avventura.
STEFANO TACCONI, IL FIGLIO ANDREA ESPRIME UN DESIDERIO
Andrea Tacconi ha raccontato anche il suo sogno: “Portarlo allo stadio per fare un giro di campo, così almeno saluta tutte le persone che gli sono state vicine in questo periodo. Ci sono milioni di persone anche dall’estero: amici, tifosi, ex calciatori con un affetto incredibile che non ci aspettavamo e che ci aiuta molto”. In effetti il mondo del calcio, con la Juventus in primo piano ma anche molta vicinanza da parte degli ex avversari, ha dimostrato un grande affetto per Stefano Tacconi.
Una vita da sportivo tuttavia ha aiutato Stefano Tacconi anche da un punto di vista ancora più concreto in questi lunghi mesi sofferti: “Essere abituato ad allenarsi lo aiuta ad affrontare la riabilitazione. Anche i dottori dicono che la sua fortuna è aver sempre giocato a calcio, il suo fisico è diverso da quello degli altri pazienti. Ci vorrà del tempo, però ci sta mettendo la buona volontà come quando giocava”, ha dichiarato Andrea. Il trasferimento è un altro passo avanti, sul quale la moglie Laura ha dichiarato: “Abbiamo la consapevolezza che per Stefano sia stata la decisione migliore. Il tragitto sarà ancora lungo ma essere in questo posto ci dà molta forza e molto coraggio”.