Stefano Zecchi: il ricordo del ‘primo’ Amici e la bravura comunicativa di Maria De Filippi
È un elogio, arricchito da retroscena ed esperienze personali, quello che lo scrittore e filosofo Stefano Zecchi fa a Maria De Filippi attraverso le pagine di Novella 2000, giornale diretto da Roberto Alessi. Zecchi parte col ricordare l’invito ricevuto nel 1992 ad Amici, che allora non era il format che è oggi, bensì un talk show in cui ragazzi e ragazze raccontavano davanti a un pubblico di loro coetanei le proprie storie di vita.
Zecchi la ricorda come “una trasmissione formidabile perché sparigliava in continuazione, senza preavviso, il giudizio sui fatti in discussione: i ragazzi esprimevano i loro problemi in un groviglio di emozioni senza dover ascoltare il parere dei grandi e le loro soluzioni: soltanto un dibattito tra loro.” Un programma con grande libertà di parola e di espressione, dunque, dotato di una regia capace di lasciare “fluidità e naturalezza ai dialoghi”.
Stefano Zecchi elogia Maria De Filippi: “Ad Amici entrava nell’animo dei giovani con grande naturalezza”
Stefano Zecchi, che è stato anche un professore, sottolinea dunque proprio l’aspetto del rapporto con i ragazzi e la loro spontaneità, chiedendosi “come Maria De Filippi riuscisse con poche battute a dare ordine, ritmo, tempi corretti (doveroso in una trasmissione televisiva), pur lasciando la vitalità di un disordine comunicativo.” Da qui l’elogio alla celebre conduttrice, che con grande naturalezza riusciva ad entrare “nell’anima di quei giovani senza che se ne accorgessero”.
“Guardando la trasmissione da casa, mi trovavo a fare una gara ideale con Maria, dicendomi adesso chiuderei quel ragionamento, adesso entrerei su quell’altro… Maria mi superava di gran lunga, perché dominava il mezzo televisivo e lo spirito da cui nasceva la dialettica dei ragazzi.” continua allora Zecchi nell’articolo scritto per Novella 2000, elogiando le doti comunicative della conduttrice, doti che sono rimaste sue negli anni fino ad oggi. Sta qui, per Zecchi, il centro del successo della conduttrice: “Il successo si ha quando si raggiunge il centro del problema rapidamente senza finzioni: il successo di Maria è questo, e penso che all’origine ci sia quell’allenamento dialettico, sviluppato in tutti questi anni in cui è stata coinvolta nelle questioni giovanili di Amici”, ha concluso lo scrittore.