Una recente ipotesi mossa da alcuni astronomi in uno studio ha cercato di dimostrare il fatto che nello spazio potrebbe esserci una massa di materia oscura che si “comporta” come una stella vera e propria. Si tratta, appunto, di una ipotesi e sono gli stessi studiosi a sollecitare ulteriori osservazioni e teorie, ma se la loro idea venisse in qualche modo confermata si tratterebbe effettivamente di una scoperta del tutto nuova e rivoluzionaria, che potrebbe aprire a tutta una serie di nuove ipotesi astro fisiche sul funzionamento dell’universo. La presunta stella di materia oscura è stata osservata (per così dire) dal satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea ed in passato si era ipotizzato che si potesse trattare di un buco nero.
La stella di materia oscura e le implicazioni della “scoperta”
Insomma, da qualche parte nello spazio profondo potrebbe esserci una stella di materia oscura, ovvero un corpo celeste mai osservato prima e che nessuno avrebbe mai neppure ipotizzato che potesse esistere. Si tratta di un sistema solare a se stante, non troppo distante da noi, in cui si trova una stella simile al nostro Sole (con un peso di 0,93 masse solari) e un altro misterioso corpo astrale, molto più denso e pesante (11 masse solari), che orbitano uno attorno all’altro ad una distanza simile a quella tra il nostro Sole e Marte (188 giorni di orbita).
Quella strana massa inosservabile potrebbe, appunto, essere la stella di materia oscura, data anche appunto la difficoltà ad osservarla direttamente. Potrebbe, di contro, trattarsi anche di un buco nero, ma l’ipotesi sarebbe smentita dal loro comportamento insolito, per quanto non sia impossibile. Potrebbe, invece, secondo i ricercatori che hanno firmato lo studio, di un ammasso di particelle di materia oscura. Questa rappresenta il più grande mistero (ad ora) della fisica, e di questa materia si sa solamente per certo che compone la stragrande maggioranza della massa di ogni singola galassia. L’ipotesi di una stella di materia oscura non è del tutto nuova e precedentemente degli studi avevano dimostrato che non fosse impossibili che la materia si raggruppasse, formando ammassi simili a galassie o, appunto, pianeti, ma nessuno aveva mai confermato l’ipotesi. Se venisse confermata, l’intera teoria della relatività sarebbe messa nuovamente in discussione, permettendo in qualche modo di vedere oltre ai più grandi misteri dell’Universo.