Per la prima volta nella storia è stata catturata dagli astronomi la più grande esplosione avvenuta nell’universo, una deflagrazione di raggi gamma a circa un miliardo di anni luce di distanza dalla Terra. Stando a quanto specificato dagli esperti del German Electron Synchrotron sito in Amburgo, l’esplosione sarebbe da riferire alla morte di una stella e la sua trasformazione in un buco nero. Nel cielo è apparso un massiccio lampo di raggi gamma e raggi X emessi da lontane sorgenti extragalattica, e come si legge sul tabloid britannico Daily Mail, il fenomeno è stato ripreso dai telescopi spaziali Fermi e Swift assieme al telescopio terrestre HESS, High Energy Stereoscopic System, sito in quel della Namibia.
“Le osservazioni con HESS – hanno fatto sapere gli astronomi del GES – mettono in discussione l’idea consolidata di come i raggi gamma vengono prodotti in queste colossali esplosioni stellari che causano la nascita dei buchi neri”. Andrew Taylor, membro del German Electron Synchrotron, ha spiegato che “Potremmo osservare il bagliore residuo per diversi giorni e le energie dei raggi gamma senza precedenti”.
STELLA DIVENTA BUCO NERO: IL VIDEO DELLA STRAORDINARIA ESPLOSIONE
L’evento è decisamente rilevante in quanto mai prima d’ora era stato osservato qualcosa di simile a così “poca” distanza dal nostro pianeta, visto che gli avvistamenti di lampi di raggi gamma erano comparsi a circa 20 miliardi di anni di luce di media dalla Terra. Proprio per via di questa distanza breve, sono state possibili delle misurazioni dettagliate dello spettro del bagliore residuo, ovvero, la distribuzione di energia dei fotoni della radiazione. Lo spettro ha registrato un valore fino a 3.3 tera-elettronvolt, un trilione di volte più potente di quello emanato dai fotoni all’interno della luce visibile: “I fotoni ad altissima energia – ha spiegato un’altra ricercatrice che ha preso parte allo studio, Ruiz Velasco – non sono stati assorbiti nelle collisioni con la luce di fondo durante il loro viaggio verso la Terra, come accade su distanze maggiori nel cosmo”. Il fenomeno verrà studiato ulteriormente nelle prossime settimane.