Pochi sfortunati clienti di Stellantis, azienda da 179,6 miliardi di euro di fatturato, per un utile netto di 16,8 miliardi, nel 2022 hanno acquistato auto con problemi vari. Si tratta di 10.000 automobilisti che si sono riuniti in in un gruppo Facebook dal titolo “Problemi PSA 1.2 PureTech: cinghia, consumo eccessivo di olio, motore guasto”. Questi sono i proprietari di Peugeot (308, 508, 2008, 3008, 5008, tra gli altri), Citroën (C3 e C4, ad esempio), DS (DS3, DS4, DS7, tra gli altri) o Opel (Mokka, Crossland e Grandland), equipaggiati con alcune varianti dell’unità benzina provocano una serie di problemi meccanici, che portano anche alla rottura del motore.
200 di questi consumatori si preparano ad affrontare una causa in Tribunale, come spiega Le Figaro. L’azione legale contro Stellantis non è ancora stata avviata, ma i 200 automobilisti in questione si sono registrati presso la società Leguevaques, specializzata in procedure collettive. Sono “500.000″ gli “automobilisti teoricamente interessati”, spiega Maud Perdriel-Vaissiere, uno degli avvocati in causa. “L’obiettivo, per il momento, resta quello di riunire quante più vittime possibile, sapendo che 500.000 automobilisti teoricamente interessati”, aggiunge. “Unendo le forze, potremmo essere in grado di costringere Stellantis a chiudere senza andare in tribunale. Ma se i nostri interlocutori non vogliono ascoltare, sentiranno parlare di noi in Tribunale” spiega.
Consumatori contro Stellantis
Il motore PSA 1.2 PureTech, la cui progettazione è relativa al 2012, venne presentato all’epoca come “un concentrato di efficienza e tecnologia all’avanguardia”. Il blocco tre cilindri, progettato per soddisfare gli standard europei e ridurre l’inquinamento causato dai motori termici, comprende una cinghia di gomma immersa nell’olio motore. “L’usura prematura di questa cinghia satura il bagno d’olio di microchip”, spiega un meccanico a Le Figaro. Il lubrificante, reso abrasivo, deteriora l’insieme creando problemi a tutta l’auto. Il conducente si trova dunque a fare i conti con un “irrigidimento del sistema frenante” e altri problemi o addirittura con un guasto del motore.
Stellantis, a novembre 2020 ha effettuato un richiamo per 500.000 modelli prodotti tra il 2013 e il 2017. Poi, a dicembre 2022, un nuovo richiamo per quelli prodotti dopo il 2017. Nonostante queste due campagne, molti clienti ritengono di riscontrare malfunzionamenti dovuti a questo difetto di progettazione. Molti clienti hanno denunciato che le azioni correttive sono risultate inefficaci e una partecipazione finanziaria per riparare motori difettosi che è “insufficiente o addirittura inesistente”.
Molto spesso, “Stellantis e i suoi rappresentanti contestano l’età del veicolo (oltre i cinque anni, la garanzia per difetti nascosti non esiste più)”, spiegano gli avvocati dello studio Leguevaques. Oppure “il gruppo si nasconde dietro la manutenzione del veicolo, effettuata fuori dai termini consigliati dal costruttore o fuori rete”, continuano. Un’azione che ricorda quella avviata con Renault da migliaia di clienti scontenti di un motore a benzina difettoso.