Com’è noto, Stellantis e Foxconn – il più grande produttore di componenti elettronici al mondo nonché il principale assemblatore di Apple, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Nokia, ecc. – hanno firmato un memorandum d’intesa per dare vita a Mobile Drive, nuova realtà dedicata allo sviluppo di tecnologie digitali per l’auto.
Il software sarà il “cuore” della mobilità elettrica e Stellantis ha individuato in Foxconn il partner ideale per una joint venture 50/50 che avrà sede in Olanda. La finalità dell’operazione è unire l’esperienza di Stellantis nella progettazione di autoveicoli con la capacità di Foxconn di sviluppare software e hardware.
Tutto ciò che sarà sviluppato da Mobile Drive sarà in comproprietà tra Stellantis e Foxconn: il gruppo guidato da Carlos Tavares e John Elkann opererà quindi anche come fornitore di soluzioni software e hardware sia per i suoi 14 marchi, sia per altre case automobilistiche. In particolare, Mobile Drive proporrà programmi di infotainment, telematica e sviluppo di piattaforme cloud service attraverso innovazioni di software che dovrebbero includere applicazioni basate in particolare su intelligenza artificiale e comunicazione 5G.
Il colosso dell’elettronica è la più grande fabbrica del mondo e impiega oltre un milione e quattrocentomila lavoratori in 28 stabilimenti, 14 dei quali in Cina che danno lavoro a oltre 300.000 persone. L’impianto più grande è quello di Shenzhen vicino a Hong Kong, con 240.000 addetti. La proprietà giuridica è taiwanese, ma il rentier è lo Stato cinese.
Mobile Drive è un’importante operazione tecnologica, ma va vista anche in ottica geoeconomica e commerciale. È noto da tempo l’obiettivo di Marchionne prima e di Tavares oggi di approdare sul mercato cinese: Mobile Drive è il prologo di questo ingresso, e mai come ora il traguardo è vicino. C’è voluto tutto l’ingegno di Tavares: consideriamo, infatti, che nelle priorità del Governo francese c’è Renault, la sorella maggiore di Stellantis.
Da tempo, inoltre, in Italia si registrano rallentamenti e posizioni attendiste di alcune imprese della componentistica e della meccanica di precisione che non sono sicure di proseguire in continuità con la loro produzione, in particolare per quanto concerne l’alto di gamma. Questo perché, tra Stellantis e Pechino, i negoziati per approdare nel mercato asiatico sono avanzati, ma la Cina chiede di vedersi assegnare alcune progettazioni e produzioni. Vedremo cosa succederà, a ogni modo la joint venture Stellantis-Foxconn è un’operazione che dà forma in modo rilevante a questi accordi che, in un certo senso, vanno in controtendenza al programma Green Deal dell’Unione europea.
Nonostante la lentezza della Commissione, non c’è quindi nessuna frenata dell’auto elettrica. Auguriamoci tuttavia che a Bruxelles ci sia una sveglia: Stellantis, Daimler e Volkswagen sopravviveranno alla burocrazia europea, ma la nostra economia potrebbe ingolfarsi in modo pericoloso.
Twitter: @sabella_thinkin
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