SLITTA L’ACCORDO TRA STELLANTIS E GOVERNO DOPO IL NUOVO INCONTRO COI SINDACATI

La speranza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso era riuscire a raggiungere l’accordo tra Stellantis e Governo entro ferragosto e invece dopo l’ultimo confronto con i sindacati, avvenuto martedì 8 agosto, si è deciso di far slittare tutto a fine agosto, inizio settembre. La produzione di un milione di auto all’anno da parte del colosso nato dalla fusione di FCA (Fiat-Chrysler) e PSA (Peugeot-Citroen-Opel) p il vero obiettivo da raggiungere dopo gli impegni manifestati da Stellantis ancora ad inizio 2023.



Il vertice al Ministero ha portato comunque lo sviluppo dei rapporti tra Governo e azienda descritti come «dialogo costruttivo» ed è auspicabile ora un cammino di simile costruzione anche con i sindacati. Stando a fonti delle parti sociali il confronto c’è stato ma è stato anche molto duro con il Governo: «il tavolo si riaprirà il 30 agosto», con l’obiettivo di arrivare ad un piano condiviso entro il 10 settembre per fissare l’accordo di programma entro fine 2023. Se il dialogo tra Stellantis e MIMIT procede, dalle parti dei sindacati si giudica ancora in salita la rotta verso l’accordo: «il punto, non più procrastinabile, è se c’è la trattativa vera tra sindacati, Stellantis e Mimit per il raggiungimento di un accordo quadro per il rilancio della produzione di auto in Italia e la garanzia occupazionale nella ricerca, sviluppo e produzione in ogni singolo impianto, oppure no. Il ministro ha dichiarato che sarebbe Stellantis a non volere i sindacati al tavolo del governo: su questo punto interverremo verso l’azienda per ottenere una trattativa vera», commentano Maurizio Landini (Cgil) e Michele De Palma (Fiom-Cgil).



PIANO URSO IN 6 PUNTI PER RILANCIO STELLANTIS IN ITALIA: IN COSA CONSISTE

È intanto sul tavolo il piano in 6 punti presentato dal Ministro Urso per rilanciare il settore auto in Italia a partire dagli impegni di Stellantis: secondo le anticipazioni emerse negli scorsi giorni nelle bozze al MIMIT, si lavorerà «sull’incremento dei volumi di produzione dei veicoli; su ricerca, sviluppo e innovazione; sull’efficientamento degli impianti per migliorarne la competitività; sull’accelerazione degli investimenti in transizione energetica e ambientale; sull’analisi della filiera della componentistica; sulla mappatura aggiornata delle competenze presenti nel Gruppo e una proiezione a cinque e dieci anni delle competenze ritenute critiche e dei lavoratori degli stabilimenti Stellantis».



Da parte di Stellantis le reazioni sono positive, tanto al piano proposto quanto ai propositi di accordo da raggiungere con il Governo a settembre: «forte impegno dell’azienda nei confronti del Paese e conferma di avere instaurato con il ministero delle Imprese e del Made in Italy un dialogo dinamico e costruttivo. Insieme stiamo cercando di creare le condizioni per mantenere il ruolo di leader dell’Italia al centro della strategia di Stellantis» rileva la nota di un portavoce dell’ex FCA in Italia. Dopo la pausa estiva, ribadisce, «siamo pronti a proseguire un cammino, anche con le parti sociali e le organizzazioni di categoria, che si basa su un processo chiaro e su una visione condivisa sul percorso da seguire». Stellantis si dice convinta della necessità di costruire con lo Stato italiano un progetto globale per il Paese che possa tenere conto di diversi fattori come le previsioni di mercato, l’impatto di normative eventuali sull’Euro 7 e sull’accessibilità economica delle auto per i clienti italiani: non solo, importanti saranno anche gli «incentivi per mantenere la competitività nazionale come il costo dell’approvvigionamento energetico e le agevolazioni per l’acquisto delle vetture».