COSA PRENDERÀ DI LIQUIDAZIONE TAVARES DOPO L’ADDIO A STELLANTIS
Partendo dalla fine, ovvero dalle ultime quotazioni in Borsa di Stellantis nella prima seduta dopo le dimissioni da CEO e ad di Carlos Tavares, quel -10% del listino FCA-PSA la dice lunga sul caos globale che il gruppo nato nel 2020 ha in corso (e per cui le dimissioni sono solo l’ultimo step di un complesso scenario di crisi). Anticipando le polemiche sulla liquidazione e l’eredità gestionale alla guida del gruppo nato dalla fusione di Fiat-Chrysler e Peugeot, il Presidente di Stellantis John Elkann ha preso le “deleghe” temporaneamente assieme ad un Comitato esecutivo nominato d’urgenza, sottolineando però che ben presto sarà nominato un nuovo CEO dopo Tavares.
Dopo le polemiche per la gestione del gruppo in piena crisi tra elettrico che non sfonda, tagli alla produzione e de-localizzazioni, un ulteriore questione delicata resta la possibile liquidazione che il manager francese potrebbe incassare dopo le dimissioni anticipate da amministratore delegato di Stellantis (accettate ieri sera nel cda straordinario convocato d’urgenza). Secondo quanto riporta oggi il “Corriere della Sera Economia”, per l’ex CEO che già aveva uno stipendio da circa 40 milioni di euro annuo, «la liquidazione dovrebbe avvicinarsi ai 100 milioni di euro». Le divergenze sulla gestione attuale e futura hanno portato nel tempo ad uno scontro interno non da poco, ora plateale con le dimissioni un anno prima del dovuto rispetto al contratto e dopo che lo scorso ottobre lo stesso Tavares aveva promesso di rimanere fino ad inizio 2026.
LEGA ATTACCA TAVARES PER LA LIQUIDAZIONE. INTANTO IN PARLAMENTO NUOVA RICHIESTA PER AUDIZIONE ELKANN
Dalla Lega a FdI, passando per Azione, M5s e Forza Italia, molte forze politiche hanno “salutato” con forte critica l’ormai ex amministratore delegato di Stellantis: su tutti, il partito di Matteo Salvini – che già aveva avuto aspri scambi di vedute durante l’ultima audizione in Parlamento – sottolinea in una nota lo scandalo di una potenziale maxi liquidazione dopo i guai imputati nella gestione del gruppo sempre più lontana dall’Italia.
«Siamo curiosi di sapere quanto prenderà Carlos Tavares come ‘premio’ economico dopo la sua disastrosa gestione», è la frecciatina lanciata dal Carroccio dopo che il numero di 100 milioni come liquidazione era già circolato negli scorsi giorni assieme all’ipotesi delle dimissioni anticipate da n.2 di Stellantis (di fatto ancora non smentito dalla casa automobilistica). Assieme alla liquidazione, al nuovo ad di Stellantis resta tutta l’eredità complessa nelle forti problematiche con gli stabilimenti, da Melfi a Pomigliano fino a Mirafiori, con la produzione all’estero ormai del tutto avviata per le principali vetture in rampa di lancio.
Il messaggio del Presidente Elkann tende a rassicurare investitori e consumatori, ma il passo indietro di Tavares non può nascondere un forte caos interno in un settore come quello automotive tra i più in difficoltà anche ben oltre i confini italiani: l’indomani delle dimissioni, ospite del programma “Start” di SkyTg24, il presidente della Commissione Attività Produttive alla Camera Alberto Gusmeroli ha annunciato del nuovo invio di una lettera diretta al Presidente Stellantis per una richiesta di audizione. Dopo il rifiuto a novembre, causante uno scontro acceso col Governo Meloni e i sindacati, ora John Elkann viene chiamato a spiegare «il difficile momento dell’automotive e il cambiamento del Cda di Stellantis dopo le dimissioni di Carlos Tavares».