Stellantis è in crisi e questo è un dato di fatto. A fronte delle ultime notizie sull’azienda nata dalla fusione tra Psa e Fca, con l’arrivo di Jean-Philippe Imparato ci si aspetta una ripartenza mirata e finalizzata ad una ripresa rapida e costante nel tempo. A stabilire il programma di rilancio è quanto emerso dopo la riunione con Adolfo Urso (ministro delle Imprese e del Made in Italy), Anfia (associazione a favore delle imprese della filiera) e i sindacati. Dopo la ricca liquidazione di Carlo Tavares si pensa a ripartire puntando tutto sull’Italia.
Stellantis crisi e liquidazione: Italia come sprint per ripartire
Da una recente intervista sulla crisi di Stellantis, il manager dell’azienda, Jean Philippe Imparato, ha rassicurato di avere un piano ben delineato e concreto per ripartire dai Paesi su cui si può fare affidamento, e al 2° posto delle eccellenza c’è proprio l’Italia.
Imparato ha intenzione di destinare più stabilimenti Stellantis da Nord a Sud Italia, con un numero equo su tutto il territorio così da poter contare sulla nostra Penisola. Il manager francese ha anche affermato che il nostro Bel Paese sarà il 2° mercato europeo per il 2029.
Anche per lo stabilimento di Torino Mirafiori – secondo quanto sostenuto dal manager francese – il futuro è roseo. Nello stabile si pensa a concentrare il futuro della 500 e la produzione delle prossime vetture ibride ed elettriche in uscita per il 2032 e 2033.
Il futuro delle aziende dell’indotto
La preoccupazione più grande è per le aziende dell’indotto, le quali starebbe risentendo ancora di più la crisi economica dell’azienda leader delle automotive.
Imparato ha partecipato di recente ad un incontro con Giuseppe Manca, capo delle risorse umane, e al tavolo del Mimit si è discussa della vicenda Trasnova, l’impresa di logistica che ha licenziato 97 persone rimanendo senza commesse.
La stessa situazione si ripercuote sulle altre imprese in subappalto come Teknoservice, Logitech e Yazaki, le quali hanno licenziato del personale.
Nel frattempo i lavoratori della Trasnova hanno indetto delle manifestazioni al fine di convincere il Governo a dare più garanzie sul futuro e alle imprese di ritirare la minaccia di licenziamento.