Arriva l’ennesimo smacco all’Italia e alle fabbriche italiane da parte di Stellantis, il colosso automobilistico nato dall’unione tra Fiat (ora FCA) e Peugeot (ora PSA), guidato da Carlos Taveres. Dopo mesi di trattative e, soprattutto, scontri, il gruppo ha deciso di delocalizzare l’ennesima produzione, puntando i suoi riflettori sul Regno Unito, lasciando in una sempre più profonda incertezza i dipendenti Fiat italiani, che ormai da tempo boccheggiano.
Stellantis ha, infatti, deciso di dislocare nel Regno Unito la produzione dei furgoni elettrici di medie dimensioni del marchio Vauxhall, meglio noto in Italia come Opel. La produzione sarà avviata il prossimo anno, presso lo stabilimento di Luton, poco distante da Londra. In una prima fase la produzione sarà, sottolinea Vauxhall, “limitata” ad alcuni veicoli destinati al mercato interno britannico, con un investimento di 10 miliardi, ma si punterà in un secondo momento, dopo “colloqui con il governo britannico” fanno sapere da Stellantis, ad affidare l’intera produzione destinata al mercato europeo. Una scelta, sicuramente, strategica per il gruppo, dato che la produzione di Vauxhall, oltre ad essere la più grande d’Europa dal punto di vista dei furgoni elettrici, serve per quasi il 50% proprio il mercato inglese.
Stellantis e i rapporti con il Regno Unito tra Luton e Ellesmere Port
La scelta di Stellantis, però, per quanto economicamente coerente non può che essere vista, almeno in Italia, come l’ennesimo tentativo di Taveres di svincolarsi dagli accordi presi. Continua, nel mentre, la battaglia per non abbandonare completamente il mercato italiano, con Fiom, nelle persone di Michele De Palma e Samuele Lodi, che continuano a chiedere all’ad del gruppo automobilistico investimenti in Italia, oltre che tempi chiari per la ripresa delle produzioni interne.
Tornando, invece, ai rapporti tra Stellantis e il Regno Unito, quello dei furgoni elettrici Opel sempre essere solo l’ultimo di una serie di passi già compiuti negli scorsi mesi ed anni. Solo nel 2021, infatti, Taveres aveva ottenuto circa 30 milioni di sterline di sostegno statale da parte del Regno Unito, per trasformare lo stabilimento di Ellesmere Port in un impianto per la produzione di veicoli elettrici, che ora ospita furgoni di piccole dimensioni. Inoltre, la scelta di Stellanis di produrre nel Regno Unito va anche letta dal punto vi sita delle tariffe doganali che entreranno in vigore nel 2027 per l’esportazione e l’importazione su territorio britannico di veicoli elettrici, aumentandone di fatto il costo sul mercato.