Il professor Paolo Galli dell’università Bicocca sta studiando le cosiddette stelle marine “killer”, delle stelle marine carnivore che stanno mangiando i coralli, ma nessuno sa spiegarsi perchè. Intervistato stamane da Uno Mattina ha spiegato in diretta tv: “Hanno la peculiarità di mangiarsi i coralli ma non sappiamo bene cosa succede – ha precisato – come se fossero delle cavallette del deserto, una cosa davvero dannosa perchè in una volta sola riescono a mangiarsi la quantità di coralli pari ad un campo di calcio. Sembrano ricci perchè le stelle marine sono imparentate con i ricci, se uno soffia nella bocca della stella marina si gonfia e diventa un riccio”.



E ancora: “Queste stelle marine sono quasi immortali, se uno le tocca ogni stella marina genera un frammento che provoca altre stelle marine, se stimolate forniscono tantissime gameti che generano altre stelle marine quindi sono quasi indistruttibili. Stiamo cercando di capire quali siano i meccanismi a livelli molecolari che le fanno esplodere, forse riguardano l’acqua, ma nessuno l’ha dimostrato, quindi stiamo cercando di capire cosa sta succedendo quando esplodono, come avviene a volte per le cavallette del deserto”.



STELLE MARINE KILLER, PROF GALLI: “IL CORALLO C’E’ ANCHE IN ITALIA”

Il prof Paolo Galli ha aggiunto: “Le barriere coralline di tutto il mondo sono fondamentali, base biodiversità, proteggono tutti quelli che vivono vicino alle coste, purtroppo la temperatura è aumentata notevolmente e tutti i coralli stanno morendo, c’è la morte completa dei coralli”.

Ma in Italia ci sono i coralli? “In Italia ci sono i coralli, sono diversi da quelli che si trovano ai tropici, ci sono coralli che non vivono in simbiosi con le alghe che poi fanno crescere notevolmente le barriere, ci sono comunque anche da noi, non con strutture non così grandi ma comunque fondamentali. Purtroppo anche nel Mediterraneo ci sono fenomeni di stress che stanno mettendo a rischio la loro vita”. Infine sulle mangrovie: “Proteggono dalla forza degli uragani, sono una barriera naturali fondamentali per la vita delle persone che si trovano vicino alla costa”.