È stato costretto a scendere con la forza dall’aereo con cui doveva andare a Tel Aviv, poi è stato ammanettato e spinto a terra, dove è stato aggredito dai poliziotti. La denuncia è di Stephane Omeonga, ex calciatore di alcune squadre italiane, come Genoa, Pescara e Avellino, che ora gioca in Israele per il club Bnei Sakhnin. A Natale si trovava in Italia: doveva partire dall’aeroporto di Roma Fiumicino per tornare a Tel Aviv, ma è stato vittima di un’aggressione choc da parte della polizia italiana, che ha ripreso in un video che ha poi condiviso sui social, pubblicando un post denuncia.
Dalla ricostruzione che ha fatto Stephane Omeonga emerge che tutto è cominciato quando uno steward gli ha fatto notare che c’erano problemi con i suoi documenti. Il centrocampista ha spiegato di essere un cittadino belga e di fare il calciatore di professione, ma ciò non ha sortito alcun effetto nei poliziotti, che anzi lo hanno aggredito quando non c’erano testimoni presenti, senza avere alcuna spiegazione dell’accaduto.
LA DENUNCIA SOCIAL DI STEPHANE OMEONGA
Stephane Omeonga ha raccontato di essere stato buttato “bruscamente” a terra e di essere stato “picchiato“, poi un poliziotto gli ha schiacciato il ginocchio contro la testa ed è stato condotto in un’auto della polizia, dove è stato “ammanettato come un criminale“. Sul posto è arrivata l’ambulanza, che lo ha trovato in una condizione di choc, ma il centrocampista non è riuscito a rispondere alle domande che gli hanno posto i sanitari arrivati.
Dalla radio all’interno dell’auto degli agenti ha sentito che però andava tutto bene e che aveva respinto le cure mediche, ma non è andata affatto così secondo il racconto di Omeonga, visto che aveva chiesto di essere portato in ospedale. Invece, è stato condotto in una stanza grigia senza avere né cibo né acqua a disposizione. Di fatto, è stato “messo in uno stato di totale umiliazione per diverse ore“. Alla fine è stato rilasciato e ha scoperto che un poliziotto ha sporto denuncia contro di lui per presunte lesioni che gli avrebbe causato nell’arresto. “Ma io ero ammanettato“. Il calciatore si è sentito anche discriminato, per cui ha deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto.
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