Chi era Stephen Hawking, genio dal QI di 160 paragonato a Einstein

Stephen Hawking è stato tra le persone più intelligenti di sempre. Il fisico e matematico è stato inserito in una speciale classifica tra i geni del mondo della fisica e della matematica al 10 posto con un QI pari a 160. Tantissimi le scoperte legate a questo matematico e fisico tra cui ricordiamo: la radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo (denominata stato di Hartle-Hawking) e la termodinamica dei buchi neri. La sua intelligenza è equiparabile a quella di Albert Einstein, fisico tedesco autore della teoria della relatività, il cui QI oscillava tra i 160/190. Hawking in vita ha sempre esortato le persone a chiedersi il perché sull’universo, della presenza delle stelle e del sole, ma anche dello spazio e della vita. 



“Noi viviamo la nostra vita quotidiana senza comprendere quasi nulla del mondo – diceva il matematico – ci diamo poco pensiero del meccanismo che genera la luce del Sole, dalla quale dipende la vita, della gravità che ci lega a una Terra che ci proietterebbe altrimenti nello spazio in conseguenza del suo moto di rotazione, o degli atomi da cui siamo composti e dalla cui stabilità fondamentalmente dipendiamo”.



Stephen Hawking, il grande obiettivo e la malattia che lo colpì da adolescente

Stephen Hawking ha sempre spiegato quale fosse il suo obiettivo di fisico e matematico. “Il mio obiettivo è semplice. È una comprensione completa dell’universo, perché è così com’è e perché esiste” – diceva il geniale matematico, che parlando di computer e di aldilà disse una frase diventata famosa “Non c’è paradiso né aldilà per i computer rotti. È una fiaba per persone che hanno paura del buio”. Tantissime le citazioni del grandissimo scienziato che parlando degli esseri umani disse: “Siamo solo una razza avanzata di scimmie su un pianeta minore di una stella molto media. Ma possiamo capire l’universo. Questo ci rende qualcosa di molto speciale”.



Infine sul giorno della sua nascita, l’8 gennaio del 1942, raccontava: “Sono nato esattamente trecento anni dopo la morte di Galileo. Stimo però che quello stesso giorno devono essere nati circa duecentomila altri bambini. Non so se qualcuno di loro abbia in seguito manifestato un qualche interesse per l’astronomia”. Ricordiamo che Hawking era quasi del tutto immobilizzato a causa di un’atrofia muscolare progressiva, sindrome correlata alla Sla che gli fu diagnosticata quando era adolescente.