Stephen King loda Stepan Bandera definendolo un “grande uomo”. Il celebre autore di best-seller quali “Shining” e “Carrie” è caduto vittima di uno scherzo che l’ha portato a tessere le lodi di Stepan Bandera, controversa figura che durante la Seconda Guerra Mondiale si macchiò dello sterminio di migliaia di ebrei in Ucraina. Secondo quanto ha dichiarato lo scrittore, King avrebbe ricevuto una chiamata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in realtà impersonato da due noti “pranksters” russi conosciuti con i soprannomi Vovan e Lexus.
“I due ragazzi erano bravi, devo ammetterlo” ha dichiarato Stephen King scrivendo una mail al quotidiano Press Herald. Durante il colloquio con il falso presidente ucraino, infatti, i due “burloni” russi hanno chiesto al celebre autore di recarsi in Ucraina per combattere come soldato e si sono presi gioco di lui descrivendo le gesta di Bandera spiegandogli che “combatté contro l’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale, commise qualche crimine ma nulla di grave. Si tratta certamente di qualche crimine contro gli ebrei, ma è importante distinguerlo da Putin”.
Stephen King non è l’unica vittima dello scherzo: chi è Stepan Bandera
Stephen King non è la prima celebrità a essere vittima del duo Vovan e Lexus, che si sono finti figure di spicco della politica e del mondo occidentale ingannando personalità come J.K. Rowling, il principe Harry e Justin Trudeau. “Puoi sempre trovate un motivo, una scusa per demolire le persone” ha commentato King dopo aver compreso l’equivoco in cui era caduto. “Washington e Jefferson possedevano degli schiavi, eppure questo non significa che non abbiano fatto grandi cose per gli Stati Uniti d’America”. L’amato scrittore che ha confessato di non aver mai sentito parlare di Stepan Bandera prima dello scherzo, pensando fosse uno dei generali o dei consiglieri di Zelensky, come ha raccontato alla stampa.
Stepan Bandera è una figura controversa, un fervente nazionalista ucraino dedito alla “pulizia etnica” che si macchiò dell’uccisione di migliaia di ebrei. Lottò per ottenere l’indipendenza dell’Ucraina dall’Unione Sovietica e per questo motivo in alcuni ambienti ucraini è visto come un simbolo della libertà nazionale. In Russia, invece, la narrazione è molto differente e dipinge Bandera e i suoi seguaci definendoli neonazisti.