Domenica notte si sono verificati degli spari intimidatori in quel di Caivano, una cosiddetta stesa, con l’obiettivo di spaventare i residenti e non farli parlare. Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, ha intervistato un ragazzo che ha vissuto da vicino quanto accaduto: “Ho visto tutto, vivo qui – ha raccontato – ieri sera sono uscito verso le 10 e mezza, ho visto dei ragazzi incappucciati con le moto, erano due, sparavano all’impazzata, io ho avuto paura e mi sono messo a terra, una bambina si è messa paura, è venuta l’ambulanza a prenderla, ha visto tutto come me era una cosa incredibile, sono scappato subito a casa, avevano fucili, armi, Kalashnikov, mitragliette, erano pieni di armi, mi sono messo paura e sono scappato via subito”.
Alessandro Politi, inviato di Storie Italiane, ha aggiunto: “Sono stati giorni particolari, io sono venuto qui a Caivano per una settimana tutti i giorni. Il Parco Verde di parco ha davvero ben poco, qui ci sono casermoni anni ’80 con tanta spazzatura, anche amianto. Ho conosciuto molte persone, alcuni si sono dimostrate molto gentili mentre altri si sono indispettiti dalla nostra presenza. Noi siamo venuti qui per le due bambine stuprate, e la cosa che infastidisce è che sembra quasi che le due bambine se la fossero cercata a sentire qualcuno, perchè vestite in maniera succinta e addirittura qualcuno ha detto che si prostituissero. Tra l’altro sotto i 14 anni è sempre vietato avere un rapporto sessuale. Questo è pacifico e a mio avviso è sbagliatissimo e poi noi lo ripetiamo sempre che la donna non va mai colpevolizzata”.
STESA A CAIVANO, POLITI: “TRE I POSSIBILI OBIETTIVI DEGLI SPARI”
Sulla stesa di domenica sera a Caivano: “Si parla di circa 19 spari esplosi anche se pare fossero di più, con armi molto pesanti. Hanno sparato in alto, per terra ci sono i segni dei bossoli. C’era anche una bambina che stava giocando a palla, erano circa le 10:30 di sera ed è stata portata in ospedale sotto choc”.
“Poi si sono fermati davanti all’associazione di Bruno Mazza, ex affiliato alla Camorra che poi ha trasformato la sua vita, mettendosi a disposizione dei giovani”. Politi ha proseguito: “Si tratta di una sfida al governo che sta cercando di bonificare questa lotta, ma anche una lotta fra clan o magari un messaggio agli spacciatori che adesso qui è tutto chiuso e di spostarsi in altre piazze di spaccio”. Storie Italiane ha intervistato anche lo zio delle ragazzine stuprate: “Le 2 bimbe sono state chiuse in una struttura protetta. Il video è arrivato sul fratello maggiorenne di una delle due ragazzine che l’ha poi girato alla zia. Mia sorella è andata a fare la denuncia, ci stanno insultando. Poi vengono sotto casa a fare le interviste e così le state succedendo: non penso sia giusto. Perchè non si va da chi ha abusato delle ragazzine?”.