Steven Seagal, attore statunitense, ricevuto dalla Russia l’Ordine dell’Amicizia della Nazione: il riconoscimento è particolarmente importante e viene conferito a chi si batte per la cooperazione tra i popoli. La cerimonia si è svolta nella Sala Ekaterininsky del Cremlino a Mosca alla presenza di Putin, suo grande amico: qui lo statunitense è stato premiato per il “grande contributo allo sviluppo della cooperazione culturale e umanitaria internazionale” portato avanti con la sua “missione” svolta negli Stati Uniti, suo Paese d’origine. Seagal è stato “premiato” dallo stesso Putin, che ha apposto la medaglia sul petto al personaggio televisivo.



Dopo aver ricevuto l’onorificenza, Seagal ha lasciato alcune dichiarazioni shock: “Prima dell’operazione speciale, l’Ucraina era nota per il traffico di esseri umani, il traffico di organi, il narcotraffico, il traffico sessuale di bambini, i laboratori di guerra biochimica, il fascismo e il nazismo”. L’operazione della Russia, dunque, avrebbe come scopo quello di “renderli nostri fratelli”. Secondo l’attore, ancora, “molti dicono che tutte queste condizioni ci mettono di fronte a una minaccia esistenziale, ma in realtà il mondo intero rischia di avvicinarsi pericolosamente alla Terza Guerra Mondiale“.



Seagal: “Putin miglior leader mondiale”

Dopo aver ricevuto l‘Ordine dell’Amicizia, onorificenza che viene conferita ai cittadini che rafforzano i legami tra Paesi, Steven Seagal ancora ha proseguito: “Stiamo combattendo lo stesso mostro che cerca di divorare, conquistare e controllare il mondo attraverso la menzogna, la disinformazione e la manipolazione”, ovvero  l’Ucraina. Il riconoscimento è attribuibile solo ai cittadini russi ma l’attore, nonostante sia di origine statunitense, ha anche la cittadinanza russa ormai dal 2016, quando Vladimir Putin ha deciso di “premiarlo” per aver sostenuto l’annessione della Crimea da parte della Russia.



Per Seagal, Putin è il “più grande leader mondiale” e il futuro della Russia, secondo l’attore, sarebbe stato migliore se Putin ne fosse stato il dittatore. Più volte lo statunitense si è recato in Russia, l’ultima volta (prima della cerimonia di consegna dell’Ordine dell’Amicizia) a inizio mese, quando il presidente si è insediato per il quinto mandato consecutivo al Cremlino.