Minaccia choc in casa Lecce. Il presidente del club Saverio Sticchi Damiani ha trovato vicino casa due teste di maiale: un chiaro segno intimidatorio reso particolarmente noto dal film “Il Padrino”. Il presidente dei giallorossi, freschi di Promozione in Serie A dopo aver mancato il grande salto nella stagione precedente, è finito dunque nel mirino di qualcuno che ha pensato di minacciarlo così. Le due teste di maiale indirizzate allo stesso patron dei giallorossi sono state trovate vicino l’abitazione dello stesso presidente e allo stesso modo nei pressi dello studio legale.



Sticchi Damiani, infatti, oltre ad essere il presidente del Lecce di professione è un avvocato ma anche un professore universitario. Come rivela il Corriere del Mezzogiorno, le due teste sono state scoperte nelle scorse ore da polizia e carabinieri. Vista la vicinanza con l’abitazione e lo studio legale dell’avvocato, non c’è dubbio che fossero indirizzare proprio a lui.



Avviate le indagini

Dopo il ritrovamento delle due teste di maiale indirizzate a Sticchi Damiani, gli investigatori hanno cominciato le indagini per capire quale possa essere il movente del gesto e se sia riconducibile alle sue attività professionali oppure proprio al suo ruolo di presidente della società salentina, spiega il Corriere del Mezzogiorno. Se l’ipotesi calcistica fosse quella reale, non sarebbe la prima volta. Una cosa simile era accaduta all’ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Nel 2020 l’ex patron dei blucerchiati rinvenuto presso la sua abitazione romana dei proiettili, denunciando il fatto.



Il Lecce, neo-promosso in Serie A, ha iniziato a lavorare in vista della prossima stagione nel massimo campionato italiano agli ordini di mister Marco Baroni. Lo stesso presidente Sticchi Damiani è stato tra i protagonisti assoluti della promozione con un mercato mirato che ha portato al raggiungimento dell’obiettivo. Le minacce possono destabilizzare l’ambiente, ma dovrà essere proprio il presidente a rasserenare tutti, facendo tornare il focus sul campo.