Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, risulterebbe indagato per l’ipotesi di falso in atto pubblico. Lo riporta Il Corriere della Sera, secondo cui il manager sarebbe accusato di aver mentito sul suo stipendio omettendo somme per centinaia di migliaia di euro. Dalla ricostruzione del quotidiano emerge che il quadro ipotizzato dalla Procura a carico di Sticchi Damiani sarebbe quello di aver “nascosto” guadagni per diversi incarichi autocertificando, tra il 2017 e il 2020, soltanto 246mila euro all’anno.
Confermato al vertice di Aci nel 2020 per il quadriennio fino al 2024, Angelo Sticchi Damiani sarebbe finito sotto indagine a seguito di una denuncia interna all’Automobile Club d’Italia e dai documenti di cui dà conto il quotidiano sarebbe emerso un quadro di dichiarazione dei redditi discordante rispetto a quanto avrebbe guadagnato realmente con i ruoli ricoperti nelle società. Si parlerebbe di una somma di oltre un milione e 500mila euro, circa cinque volte sopra la soglia ammessa dalla legge sul tetto per i manager pubblici (240mila euro). Stando alla contestazione del pm Carlo Villani, scrive ancora Il Corriere, il manager 78enne avrebbe prodotto autocertificazioni non veritiere.
L’indagine sul presidente Aci Sticchi Damiani
L’indagine sulle dichiarazioni che il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani avrebbe prodotto sui redditi dal 2017 al 2020, anno della sua rinconferma al vertice di Automobile Club d’Italia, secondo Il Corriere della Sera sarebbe scattata dopo che alcuni funzionari avrebbero osservato una “escalation economica” del manager, nel 2023 piazzatosi al secondo posto tra quelli più ricchi. La Procura avrebbe acceso un faro su autocertificazioni depositate in Aci che, riporta lo stesso quotidiano, sarebbero ritenute “taroccate”: nel 2017, si legge nella ricostruzione del giornale, Sticchi Damiani avrebbe dichiarato un reddito inferiore a quello reale per centinaia di migliaia di euro.
Si parla quiindi di presunte omissioni che, ricostruisce Repubblica, potrebbero portare il presidente Aci a processo. Secondo l’accusa, anche nel 2018 il manager avrebbe dichiarato 246mila euro, cifra che avrebbe indicato anche nei due anni successivi nonostante un presunto crescendo dei suoi guadagni fino a superare il milione e mezzo di euro. Stando a quanto riportato infine dal Corriere, Angelo Sticchi Damiani avrà ora a disposizione 20 giorni per presentare le proprie ragioni davanti ai pm.