Ad agosto buste paga più pesanti, ma non per tutti i lavoratori. Il Ministero dell’Economia ha infatti concesso il via libera al taglio del cuneo fiscale che riguarderà i redditi fino a 35.000 euro lordi l’anno e perciò a partire da agosto NoiPa erogherà aumenti che interesseranno gli stipendi di 1,2 milioni di dipendenti pubblici. Le coperture, previste dal decreto lavoro, consistono in 3,5 miliardi di euro. Ma di quali cifre stiamo parlando nel concreto?



Per il periodo luglio-dicembre 2023, il Dl Lavoro approvato dal governo prevede un innalzamento fino al 6% per le retribuzioni mensili lorde dei dipendenti che siano inferiori a 2.692 euro, e un aumento fino al 7% per quelle inferiori a 1.923 euro mensili lordo dipendente. I dipendenti pubblici che beneficeranno del taglio del cuneo fiscale del 6% sono 860.000, mentre gli interessati dalla misura del 7% sono 335.000 dipendenti. Concretamente, la riduzione dei contributi arriverà a circa 108 euro mensili per le retribuzioni di 2.692 euro, cioè quelle fino alla soglia massima che consente di beneficiare dell’agevolazione. Con una retribuzione di 1.500 euro il risparmio in busta paga è di 60 euro mensili, che salgono a 75 euro, rispetto al 2022, se si considera l’intervento già previsto con la legge di Bilancio 2023. La cifra ammonta a circa 96 euro per chi percepisce fino ad un massimo di 1.923 euro.



Aumentano gli stipendi di agosto: novità per i dipendenti pubblici

Il Ministero dell’Economia dispone, tramite NoiPA, aumenti in busta paga derivanti dall’innalzamento di 4 punti del taglio del cuneo fiscale. Una misura prevista dal Dl Lavoro per il periodo luglio-dicembre 2023 e che interesserà ad agosto gli stipendi di 1,2 milioni di dipendenti pubblici. La decontribuzione, come già avveniva per le precedenti riduzioni del cuneo fiscale, verrà corrisposta sul cedolino del mese successivo a quello in cui viene riconosciuto il beneficio. Il pagamento riferito alla mensilità di luglio sarà quindi erogato con il cedolino di agosto. Stesso meccanismo anche per gli stipendi dei mesi successivi fino alla mensilità di dicembre 2023, che sarà quindi corrisposta a gennaio 2024.



Marco Osnato, presidente della commissione Finanze della Camera, ha dichiarato alla stampa che la misura di intervento sugli stipendi di agosto “è stata studiata per arginare l’inflazione senza innescare alcuna spirale prezzi-salari, l’esatto contrario degli aiuti a pioggia, elargiti dai governi passati secondo una logica assistenzialista, che neppure sono riusciti a far crescere i redditi. Dagli studi effettuati, riteniamo che avrà effetti positivi e soddisfacenti sulla nostra economia già nei primi mesi della sua attuazione”.