Stipendio tagliato per Giuseppe Delicati, medico di famiglia con studio a Borgaro, autore lo scorso ottobre di un video No Vax e negazionista. Questa la sanzione disciplinare decisa dal collegio arbitrale dell’Asl Torino 4 nei confronti del camice bianco che, come riportato da La Repubblica, subirà una decurtazione dello stipendio del 20% per cinque mesi a partire dal 31 dicembre di quest’anno. Il dottor Delicati, in un filmato nel quale si rivolgeva ai colleghi ma che aveva pubblicato su Youtube, oltre a mettere in dubbio l’esistenza di una pandemia di Covid (parlò di “pseudopandemia“), discuteva dell’opportunità di effettuare il vaccino antinfluenzale, sostenendo che “attiva il Covid. I morti di Bergamo – affermava – erano stati tutti vaccinati con il vaccino antinfluenzale“. Parole che gli erano costate l’apertura di un’indagine in procura ad Ivrea, con l’accusa di procurato allarme, nonché una segnalazione all’Ordine dei medici di Macerata, dove lui è iscritto pur esercitando in provincia di Torino, e alla procura di Macerata.



COVID, STIPENDIO TAGLIATO AL MEDICO “NO VAX” E “NEGAZIONISTA”

L’Ordine dei medici della città marchigiana dal canto suo ha avviato un procedimento nei confronti del dottor Delicati, che aveva messo in discussione anche l’attendibilità dei tamponi, sostenendo che “l’80% risulta falsamente positivo“. Quello dell’Asl Torino 4 è dunque solo il primo dei procedimenti aperti e arrivati a conclusione: il collegio arbitrale si è infatti espresso precisamente il 21 dicembre, con parere favorevole del direttore amministrativo e del direttore sanitario. Il presidente dell’Ordine dei Medici di Macerata, Mario Romano, ha assicurato che “prenderemo una decisione dopo che la magistratura avrà preso una posizione sulla vicenda”. Il medico di famiglia, ascoltato il 3 novembre scorso a Macerata, come riportato La Repubblica, raggiunto telefonicamente in studio dopo la sanzione comminata dal collegio arbitrale dell’azienda sanitaria si è limitato a commentare dicendo che “fa tutto parte della normale amministrazione”. All’indomani della bufera mediatica che lo aveva travolto, il medico di base si era difeso: “Non sono un no-vax e nemmeno un negazionista“.

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