Se per l’Ucraina il 2022 è stato un anno “straordinariamente doloroso“, per Vladimir Putin è stato invece “un anno di disastroso fallimento“. Questo il bilancio che ha tracciato Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. Ne ha parlato sulle colonne del Financial Times in un’editoriale in cui spiega che il presidente della Russia ha commesso “due grandi errori strategici quando ha lanciato la sua brutale invasione“. In primis, ha sottovalutato l’Ucraina. “Pensava di poter prendere Kiev e decapitare il governo in pochi giorni“. Invece, a distanza di dieci mesi, il popolo ucraino continua a difendere strenuamente la sua terra con “abilità, coraggio e determinazione che hanno ispirato il mondo intero“. Stoltenberg ha ricordato anche le vittime russe: finora sono state ferite o uccise decine di migliaia di truppe. Senza dimenticare l’impatto della guerra sulla popolazione russa: circa un milione di persone hanno lasciato la Russia, “molte per evitare di essere arruolate in una guerra in cui non credono“.



La Russia, secondo il segretario generale della Nato, si è ritrovata “più povera e isolata di quanto non fosse da decenni“. Vladimir Putin ha poi commesso un altro errore, cioè sottovalutare l’unità della Nato. “Ha pensato di dividerci e di dissuaderci dal sostenere l’Ucraina“. Ma anche se la Nato non è parte in causa nella guerra, e Stoltenberg ci tiene a precisarlo, “gli alleati sono più uniti che mai nel fornire un’assistenza militare senza precedenti per sostenere il diritto dell’Ucraina all’autodifesa, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, e aiutarla a rimanere un Paese libero e democratico“.



“ORA NATO PIÙ FORTE E PIÙ GRANDE”

Il sostegno della Nato all’Ucraina è del resto di lunga data. Jens Stoltenberg ha ricordato che dal 2014 Usa, Gran Bretagna, Canada e altri alleati Nato addestrano decine di migliaia di soldati ucraini, ma hanno anche sostenuto la riforma delle forze armate. Di conseguenza, la Russia si è ritrovato un avversario meglio guidato, meglio addestrato e meglio equipaggiato. “Da febbraio, gli alleati hanno fornito all’Ucraina sistemi avanzati di difesa aerea, armi, munizioni, carburante, uniformi e generatori. Questo fa la differenza sul terreno ogni ogni giorno“. Il segretario generale della Nato ricorda che l’Alleanza Atlantica sta lavorando anche all’industria della difesa per ricostituire le scorte di armi e munizioni, ma anche per incrementare la produzione per l’Ucraina e le proprie difese. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Vladimir Putin, che vorrebbe meno Nato ai confini della Russia, Stoltenberg ha rimarcato che “sta ottenendo il contrario, una Nato più forte e più grande“. Peraltro, dopo l’occupazione illegale della Crimea nel 2014, c’è stata la più grande revisione della difesa, inoltre “Finlandia e Svezia entreranno presto a far parte della Nato come membri a pieno titolo, un passo difficilmente immaginabile prima dell’invasione russa“. Il problema è che, però, il presidente russo Vladimir Putin a causa di questi fallimenti, sta attaccando “con maggiore crudeltà contro i civili ucraini, le città, le infrastrutture e le strutture sanitarie“.



“PUTIN AL MOMENTO NON VUOLE VERA PACE”

Jens Stoltenberg, dunque, nel suo articolo per il Financial Times ha evidenziato che gli attacchi deliberati contro i civili sono “crimini di guerra” dei quali i responsabili dovranno risponderne. Ha ricordato che 12 milioni di persone, oltre un quarto della popolazione ucraina, sono tagliate fuori dalle forniture di energia, milioni di ucraini sono fuggiti all’estero, altri, compresi bambini, sono stati deportati in Russia. “Nonostante le smentite russe, le autorità ucraine e gli esperti internazionali stanno indagando su molte segnalazioni secondo cui membri delle forze russe avrebbero commesso stupri, torture ed esecuzioni sommarie“. Secondo Stoltenberg, l’obiettivo di Vladimir Putin è “congelare la guerra per consentire alle sue forze di riorganizzarsi, riarmarsi e cercare di lanciare una nuova offensiva“, soprattutto dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto alla Russia “di iniziare a ritirare le truppe entro Natale come passo per porre fine al conflitto, ma Mosca ha rifiutato senza mezzi termini“. A tal proposito, Stoltenberg ha aggiunto che Putin, che ha dato inizio alla guerra e può porvi fine ritirando le sue truppe dall’Ucraina, “al momento, non mostra alcun segno di voler raggiungere una vera pace“. Invece, Zelensky ha esposto il suo piano di pace. “Non dimentichiamo che ciò che accade al tavolo dei negoziati è inestricabilmente legato a ciò che accade sul campo di battaglia“. Per questo la Nato ribadisce il sostegno all’Ucraina affinché prevalga come Stato sovrano e indipendente. “Se Putin prevale in Ucraina, il messaggio alla Russia e ad altri regimi autoritari sarà che con la forza si otterrà ciò che si vuole. Sarebbe una catastrofe per l’Ucraina. Ma renderebbe anche il mondo intero più pericoloso e tutti noi più vulnerabili“. Quindi, ha concluso mandando un messaggio chiaro al Cremlino: “Gli alleati della Nato sono forti e uniti. Difenderemo ogni centimetro di territorio alleato. E saremo al fianco dell’Ucraina, per il suo futuro e per il nostro“.