La nuova sfida della NATO è affrontare «un’alleanza di potenze autoritarie» che stanno collaborando sempre più strettamente contro le democrazie occidentali. Lo ha dichiarato Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza Atlantica, in un’intervista a “Sunday with Laura Kuenssberg” della BBC che verrà trasmessa integralmente domenica mattina. Il riferimento è a Russia, Iran, Cina e Corea del Nord che sono sempre più allineati. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, si è detto fiducioso che gli alleati della NATO possano arrivare a un accordo di finanziamento a lungo termine per Kiev entro luglio, ma ha anche mandato un segnale a Zelensky, suggerendogli di prendere in considerazione qualche «compromesso». Per quanto riguarda la guerra in Medio Oriente, Stoltenberg ritiene che sia «molto importante» che Usa e altri Paesi della NATO mandino «un messaggio molto chiaro a Israele» affinché faccia «molto di più» per proteggere i civili e gli operatori umanitari dopo l’attacco al convoglio della World Central Kitchen.



In occasione del 75esimo anniversario dell’organizzazione, Stoltenberg ha dichiarato che il mondo ora è «molto più pericoloso, molto più imprevedibile» e «molto più violento». A proposito dell’alleanza «autoritaria», il capo della NATO ha spiegato che «la Cina sta sostenendo l’economia di guerra russa, fornendo componenti chiave all’industria della difesa, e in cambio Mosca sta ipotecando il suo futuro a Pechino». Dal canto suo, la Russia sta invece fornendo tecnologia all’Iran e alla Corea del Nord in cambio di munizioni e attrezzature militari. La NATO secondo Stoltenberg deve allora iniziare a coinvolgere altri Paesi come il Giappone e la Corea del Sud per «opporsi a questa alleanza più forte di potenze autoritarie».



STOLTENBERG “BISOGNA AVVICINARE UCRAINA AI NEGOZIATI”

«Il sostegno a lungo termine è fondamentale ora e per ricostruire il Paese dopo il conflitto», ha aggiunto Jens Stoltenberg in merito alla guerra in Ucraina. Negli ultimi giorni il capo della NATO ha provato a convincere altri Paesi a incrementare gli aiuti economici per arrivare a un fondo quinquennale di 100 miliardi di euro e ha espresso l’auspicio affinché si arrivi a un accordo entro luglio, anche se alcuni Paesi hanno espresso esitazioni questa settimana. «Anche se crediamo e speriamo che la guerra finisca nel prossimo futuro, dobbiamo sostenere l’Ucraina per molti anni, per costruire le sue difese e scoraggiare future aggressioni», ha affermato Stoltenberg alla BBC.



D’altra parte, ritiene che l’Ucraina debba fare anche delle concessioni. «Alla fine della giornata, deve essere l’Ucraina a decidere che tipo di compromessi è disposta a fare, dobbiamo metterla in condizione di raggiungere un risultato accettabile al tavolo dei negoziati». Un’affermazione degna di nota, visto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è sempre stato categorico sul fatto che non avrebbe mai negoziato con Vladimir Putin, nonostante alcuni appelli anche da parte di Papa Francesco. Il capo della NATO si è invece rifiutato di dire se sia preoccupato dall’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, limitandosi a dire di essere sicuro che gli Usa continueranno a essere un alleato importante, a prescindere dal presidente in carica.