Francia, una proposta di legge per dire basta allo “sharenting”
Stop alla condivisione di foto dei figli sui social, pratica chiamata “sharenting”, parola entrata nel giugno 2022 nell’Oxford English Dictionary, l’enciclopedia della lingua inglese. La tendenza è finita al centro di un dibattito al Parlamento francese, con una proposta di legge che vorrebbe limitarla. Ad avanzare la proposta è stato il deputato macronista Bruno Studer. Nel testo scritto dal promotore della legge viene citato un dato del rapporto 2018 del Children’s Commissioner for England, che spiega: “Si stima che un bambino appaia in media in 1300 fotografie pubblicate online prima dei 13 anni, sui propri account, su quelli dei genitori o dei familiari”.
L’Observatoire de la Parentalité & de l’Éducation numérique stima che il 53% dei genitori francesi condivida online foto e video riguardanti propri figli, il 43% fin dalla nascita, spiega Vanity Fair. Nelle società occidentali oltre il 40% dei genitori posta immagini dei propri figli online. Secondo il deputato, la vita privata dei minori è a rischio se i genitori condividono le sue foto sui social: non viene infatti rispettato il diritto alla privacy.
I pericoli delle foto dei minori in rete
Non solo privacy: a preoccupare gli esperti per quanto riguarda le foto pubblicate online, è anche la pedopornografia: le foto postate online possono finire anche su altri siti. I bambini non hanno possibilità di scelta e si ritrovano loro malgrado in immagini pubbliche. Secondo Save the Children, “L’eccessiva divulgazione di informazioni non coinvolge solo i genitori, ma anche parenti e amici, amplificando l’impatto della diffusione e la perdita (anche nel tempo) di controllo sui contenuti, caratteristici dei social media: si tratta di tracce digitali, su cui i bambini non hanno controllo, ma che vanno a sedimentarsi in rete diventando parte dell’identità digitale dei ragazzi“.
Bruno Studer, promotore della legge, è un ex insegnante: nell’avanzare la proposta ha spiegato di aver assistito a storie di bullismo, nato proprio da foto postate on line dai genitori dei ragazzi, come sottolinea Vanity Fair. La legge ha come obiettivo quello di sensibilizzare e informare i genitori, arrivando a togliere loro il diritto di mettere le immagini dei propri figli sui social network. L’indicazione arriva nell’articolo quattro, della proposta. Nei primi due articoli viene invece spiegato che la protezione della vita privata è uno dei compiti dei genitori, anche per quanto riguarda l’immagine.