La General Motors è stata obbligata a fermare tutti i suoi taxi a guida autonoma, i famosi Cruise, che circolano da tempo a San Francisco e non solo. La città californiana, come specificato dal quotidiano francese Le Monde, è stata fra le prime a portare avanti questo innovativo progetto che prevede appunto un’auto senza conducente che accompagna le persone dal punto A al punto B. Peccato però che, al di là dell’innovazione non sono mancati gli incidenti; troppi infatti i problemi in cui sono incappati i Cruise e alla fine General Motors è stata costretta a richiamare all’ordine i suoi robotaxi.
Nel contempo il Dipartimento statale dei veicoli a motore (DMV) della California ha sospeso la licenza nei confronti dei taxi a guida autonoma, obbligando quindi la società a prendersi una pausa forzata nonostante le sue mire espansionistiche. Cruise opera infatti già in 15 città degli Stati Uniti, a cominciare proprio da San Francisco, nonché in Giappone. In ogni caso il CEO di General Motors, Mary Barra, ha fatto sapere che: “I nostri veicoli sono più sicuri delle auto guidate da persone”, rispondendo alle critiche.
STOP AI CRUISE, I TAXI A GUIDA AUTONOMA GENERAL MOTORS: LA REPLICA DELL’AZIENDA
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un incidente avvenuto lo scorso 2 ottobre quando un Crusie ha investito un passante per poi proseguire lungo il proprio percorso con lo stesso incastrato sotto la vettura: fortunatamente la persona investita non è deceduta, ma l’episodio ha acceso un faro sulla vicenda, che ha bloccato appunto la licenza e portato poi allo stop, per ora definitivo.
«La cosa più importante per noi in questo momento è adottare misure per riconquistare la fiducia del pubblico», ha fatto sapere Cruise attraverso un post pubblicato su X, ex Twitter «Con questo spirito, abbiamo deciso di sospendere in modo proattivo le operazioni senza conducente su tutte le nostre flotte». Sono stati diversi purtroppo gli incidenti che hanno implicato il Cruise e che hanno coinvolto soprattutto pedoni e anche un veicolo dei vigili del fuoco, una serie di episodi che ha portato l’autorità ad intervenire. Da segnalare infine che lo scorso 19 novembre il CEO di Cruise, Kyle Vogt, si è dimesso proprio per via del caos che si è venuto a creare.