Le dichiarazioni rese da Erik Fyrwald, Ceo di Syngenta, nell’intervista alla testata svizzera Neue Zürcher Zeitung sono state estrapolate da un ragionamento più ampio sull’agricoltura. Così, in una nota ufficiale, l’azienda risponde ai commenti che quella stessa intervista aveva suscitato da parte delle associazioni di settore, Coldiretti in primis.
In sintesi, questo l’accaduto. Il manager si era espresso a favore di uno stop dell’agricoltura biologica: “Di fronte alla minaccia di una crisi alimentare globale, è necessario rinunciare”, aveva detto. E da qui, la replica della Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti che aveva accusato “il massimo esponente della multinazionale del settore dell’agro-industria” di proporre un “parere interessato”.
“Nel contesto straordinario che stiamo affrontando – precisa la nota di Syngenta -, in cui il fabbisogno di grano e cereali è al centro di forti contrazioni e incertezza negli approvvigionamenti, la priorità è fare le migliori scelte per garantire la sicurezza alimentare, mantenendo elevati standard di qualità, per tutti i Paesi e zone del mondo. Allo stesso tempo, è fondamentale fare in modo che tale obiettivo sia perseguito tutelando e valorizzando l’ambiente in cui viviamo, soprattutto per le generazioni future, attraverso un’agricoltura rigenerativa”.
E per questo occorre adottare una visione di ampio respiro. “Syngenta – conclude la nota – da sempre sostiene che solo l’integrazione dei diversi modelli di agricoltura può aiutare a rispondere alle sfide globali e alle esigenze dei consumatori”. E in questa integrazione rientra anche l’agricoltura biologica “che è per Syngenta oggetto di grandi investimenti aziendali in Ricerca & Sviluppo, in Italia e nel mondo, che hanno l’obiettivo di aumentare il numero di soluzioni tecniche e servizi messi a disposizione degli agricoltori”.
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