Meta cancellerà su Facebook e Instagram tutti i post che usano il termine “sionista” come offensivo, utilizzandolo accostato a metafore antisemite. L’azienda statunitense di Mark Zuckerberg ha spiegato aver condotto per mesi e mesi un’indagine che ha avuto come scopo quello di capire come storicamente venisse utilizzato il termine: è stato indagato anche l’uso attuale, con riferimento guerra a Gaza, che ha scatenato ondate di antisemitismo negli atenei, nelle strade e anche sul web. In un post pubblicato sul proprio blog, Meta ha spiegato: “Abbiamo stabilito che le attuali linee guida non affrontano in modo sufficiente i modi in cui le persone usano il termine ‘sionista’ online e offline”: da qui, la decisione di cambiare la propria politica.
L’azienda di Mark Zuckerberg ha spiegato: “In futuro rimuoveremo i contenuti che attaccano i ‘sionisti’ quando non riguardano esplicitamente il movimento politico, ma utilizzano invece stereotipi antisemiti o minacciano altri tipi di danni”. Spesso, infatti, il termine viene utilizzato come sinonimo di “ebreo” o “israeliano” ma con una connotazione negativa che Meta ha deciso di non tollerare più, promettendo la cancellazione dei post che contengono tale parola. L’indagine di Meta è stata condotta interrogando storici, esperti legali e di diritti umani oltre che gruppi per i diritti civili, ma anche sostenitori della libertà di parola: il tutto, per assumere la decisione che è stata resa nota.
Meta vieta l’uso del termine “sionista”, ma non in tutti i post
Come spiegato da Meta, l’utilizzo del termine “sionista” potrebbe violare i termini ma non è scontato che sia così: i post verranno cancellati solamente quando l’uso di tale appellativo verrà utilizzato in relazione ad affermazioni antisemite sugli ebrei, o metafore che accostano gli israeliani ad animali o minacce o ancora inviti a negare la loro esistenza. Dunque, il termine di per sé non è vietato ma andrà valutato volta per volta dal team di Meta che deciderà se cancellare o meno i vari post. Inoltre, come spiega l’Ansa, Meta si sarebbe affidata a un consiglio esterno indipendente, l’Oversight Board, per decidere se consentire o meno lo slogan pro-palestinese “dal fiume al mare” su Instagram e Facebook. Spesso, infatti, questo viene utilizzato dagli utenti per inneggiare all’eliminazione di Israele.