Mentre si annuncia la ripartenza ufficiale della Bundesliga per il prossimo 16 maggio, ecco che in Francia non si spengono certo le polemiche legate allo stop della Ligue 1, imposto dal governo e ratificato dalla stessa federazione nazionale meno di 24 ore dopo l’annuncio del ministro. E a guidare il fronte di chi si ribella alla decisione di chiudere anticipatamente la stagione 2019-20 del primo campionato nazionale è ancora una volta l’Olympique Lione, eccellente escluso, da classifica cristallizzata, dalla prossima stagione delle coppe Uefa. Solo questa mattina, sulle colonne de L’Equipe, è stato proprio il presidente del club francese Jean Michel Aulas a tornare sulla questione, rinvigorendo le proteste già espresse nei giorni scorsi: “Dieci Paesi hanno deciso di ripartire, noi siamo sulla strada sbagliata, ma potrebbe non essere troppo tardi per provare a immaginare, alla luce di ciò che sta accadendo ovunque in Europa, qualcosa di politicamente coerente: abbiamo fino alla fine di agosto e forse anche all’inizio di settembre per finire il campionato”. L’idea di Aulaa è infatti quella di tornare in campo, sia pure solo per poche partite, per decidere con dei play off le ultime posizioni e verdetti per la graduatoria di campionato.



STOP ALLA LIGUE 1, L’ALLARME DI AULAS

Per Aulas dunque non è ancora impossibile che si cambi rotta per il calcio francese: anche perchè oltre ai danni personali, per il presidente del Lione è concreto il pericolo che ,deciso lo stop anzitempo della stagione, il calcio francese vada incontro a una crisi dagli effetti devastanti per il futuro. Il grido di allarme è chiaro “si torni indietro e si ricomincia a giocare anche a settembre, altrimenti il calcio francese potrebbe scomparire”. Per spiegare meglio il proprio pensiero Aulas poi non esita a snocciolare qualche cifra: “In parole povere, la scorsa stagione il campionato ha generato 409 milioni da partner economici e sponsor. Si può immaginare che perderemmo un importo dell’ordine da 50 a 85 milioni. La perdita dei diritti TV è compresa tra 250 e 300 milioni di euro. Quello sulla biglietteria probabilmente circa venti milioni. Poi c’è il trasferimento di denaro per bilanciare i conti: le decisioni che sono state prese possono spingere il calcio francese in una situazione catastrofica”. Non scordiamo che già qualche giorno fa lo stesso Lione, con una nota ufficiale ha pure ventilato l’ipotesi di intraprendere azioni legali contro la Lega e Federazione, chiedendo un risarcimento danni milionario per l’esclusione dalla coppa e lo stop alla stagione.

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