STOP AUTO DIESEL E A BENZINA, IL MURO UE

Non è stata accolta la richiesta dell’Italia di anticipare al 2025 la revisione delle norme Ue che fissano al 2035 lo stop alla produzione di auto a diesel e benzina. Lo ha fatto sapere un portavoce della Commissione Ue, precisando che l’attuale scadenza al 2026 “per il momento è appropriata” e ribadendo che l’obiettivo resta quello di attivare lo stop nel 2035. Il percorso tracciato è ritenuto “graduale“, anche perché c’è “molto lavoro” da fare per mettere le giuste basi per la transizione. Il portavoce, come riportato dall’Ansa, ha chiarito che ci sono gli strumenti per realizzare gli obiettivi prefissati e che ci sarà modo di affrontare anche il tema dei carburanti sintetici.



In ogni caso, ogni possibile cambiamento del regolamento va concordato dalla Commissione Ue in accordo con i governi Ue e il Parlamento europeo. Ma il ministro delle Imprese Adolfo Urso non si arrende, anche perché la proposta dell’Italia di anticipare al 2025 la revisione delle norme in questione sta riscuotendo “sempre più consenso“. Il pressing italiano è legato alla necessità di dare risposte alle imprese e ai consumatori, perché il rischio, con “altri due anni di incertezza” è di portare l’industria automobilistica europea “al collasso“, quindi la richiesta di anticipare la revisione al 2025 è considerata una proposta di “buon senso“.



SALVINI PROMETTE BATTAGLIA, LA GERMANIA SI AVVICINA ALL’ITALIA

Più dura la reazione di Matteo Salvini, che evidenzia l’ennesimo muro della Commissione Ue e promette battaglia a Bruxelles: “Non ascoltano nessuno, massacrano le aziende, mettono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, fanno un favore alla Cina. Cara Ursula, errare è umano, perseverare sarebbe diabolico. Lega e Patrioti pronti alle barricate!“, ha scritto sui social il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Nel frattempo, il collega Urso prova a tessere una rete per spingere la Commissione Ue a rivedere la sua posizione: ad esempio, ha accolto il consenso della Germania, infatti ha avuto un incontro “molto positivo” con il ministro dell’Industria tedesco Robert Habeck, ma può contare anche sull’appoggio dell’associazione europea dei produttori di auto (Acea).



Comunque, Urso spiegherà il suo piano a Bruxelles, da dove arriva la voce di Habeck, il quale ha dichiarato apertamente che sosterrà la proposta di anticipare la revisione degli standard di CO2. L’esponente tedesco dei Verdi, nonché vicecancelliere, ha avuto un incontro con le cause automobilistiche e i sindacati a cui ha confermato il sostegno a tale richiesta.