Con il nuovo diktat Ue che ha imposto lo stop alla produzione di auto alimentate a benzina e diesel dal 2035, molti italiani si stanno domandando cosa ne sarà del loro attuale mezzo. Partiamo subito da una precisazione doverosa: fino all’esaurimento del parco vetture potranno comunque circolare, salvo l’applicazione di eventuali normative tese ad accelerare il ricambio con veicoli elettrici. Ma cosa scegliere per sostituire la propria automobile? Secondo “Il Giornale”, il consiglio è quello di puntare sul veicolo che soddisfa meglio le necessità. La risposta “arriva dal mercato: a prevalere, ora, è l’ibrido senza la spina. L’elettrico può rappresentare la seconda auto per chi risiede in città, ma è preferibile avere la ricarica in garage”.



Peraltro, sono destinate a sparire anche le auto ibride plug-in, anche se va detto che l’opzione dell’elettrico è la più costosa. Perché? Nel servizio si legge che “a incidere è la batteria, costituita da materie prime molto care. Ecco perché gli incentivi predisposti giocano un ruolo fondamentale in questo mercato. Anche con l’ecobonus, comunque, l’esborso resta alto”.



AUTOMOBILI: CHE COSA SUCCEDERÀ CON LO STOP AI VEICOLI A BENZINA E DIESEL?

“Il Giornale” non manca di sottolineare che, inevitabilmente, sparendo le automobili a benzina e diesel, le tradizionali officine di riparazione subiranno un ridimensionamento e dovranno formare velocemente il personale e adeguarlo ai rapidi cambiamenti in corso. Poi, spazio a un interrogativo fondamentale: come evitare di rimanere a secco di energia durante il viaggio con l’auto elettrica? “Prima di partire è meglio studiare il percorso e programmare le soste ai punti di ricarica, con un occhio anche alle condizioni meteo. Il rischio è di dover chiamare l’assistenza stradale”, riferisce il quotidiano.



Da ultimo, quanto costa un pieno di elettricità per l’automobile? In media, alle colonnine a corrente alternata (fino a 22 kW), tra i 40 ai 72 centesimi per kWh. In quelle più potenti, a corrente continua, tra i 45 e i 79 centesimi per kWh”.