Nella conferenza stampa da Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte assieme al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno illustrato nel dettaglio i contenuti della Manovra e del nuovo Decreto legge “Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale”. Tra i punti più importanti, il Governo ha di fatto “stoppato” la ripresa della riscossione delle cartelle esattoriali ricominciata da pochi giorni (e pesantemente contestata da opposizioni, commercialisti e associazioni di categoria) per 9 milioni di italiani. La mossa voluta fortemente a M5s e Italia Viva è stata salutata molto positivamente dalla sottosegretaria all’Economia Laura Castelli: «sulla tensione sociale non si scherza. Siamo quasi alla fine di un anno difficile come mai avremmo immaginato ed è importante continuare a proteggere gli ultimi, chi è più debole e ha bisogno d’aiuto. Ne abbiamo parlato a lungo nei vertici di maggioranza e alla fine abbiamo deciso», mentre i renziani hanno commentato «una follia far ripartire le cartelle con tutto quello che sta accadendo». Molto meno soddisfatto il leader della Lega Salvini che in una nota sottolinea la buona scelta del Governo anche «il rinvio non basta. Le cartelle vanno cancellate punto e basta».
STOP CARTELLE, LA ‘NOVITÀ’ IN MANOVRA
Il nuovo decreto legge del Governo collegato alla Manovra di Bilancio sospende con effetto immediato tutti i versamenti delle cartelle già arrivate ai destinati e blocca quelli ancora in divenire fino al 31 dicembre 2020: allargate poi anche le maglie sulle rateizzazioni, «da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive, dopo le quali viene negata la dilazione dei versamenti». Sugli 8,9 milioni di euro di cartelle che si sono accumulate 6,5 mln hanno importo che non supera i 1000 euro; 1,5 mln comprese tra 1000-5000 mila euro mentre 880 mila superano questa soglia. Tutti soddisfatti? Così pare, anche se l’ex sottosegretario all’Economia nei Governi Renzi e Gentiloni, Enrico Zanetti, è l’unico a notare su Twitter una mini-norma inserita nel Decreto Cartelle che non avrà ripercussioni minime: «Nel decreto cartelle è vero, come rilanciano i TG, che c’è la mini proroga di un mese e mezzo a favore dei contribuenti, ma mi pare che pochi si siano accorti che ci hanno infilato dentro anche una maxi proroga di due anni a favore della Riscossione. È più forte di loro…». L’Agenzia delle Entrate infatti sulle cartelle in scadenza in questi mesi avrebbe avuto tempo per poterle inviare fino appunto a fine anno, ma con l’intervento del Governo viene prorogato di 12 mesi il termine entro il quale si può notificare le cartelle senza far scattare la decadenza: come ben spiega il portale PMI, tale provvedimento «va incontro alle esigenze degli enti della riscossione, che quindi avranno più tempo per riavviare tutte le procedure alla fine del periodo di sospensione».