Foto dei figli online, parla il Garante
Lo “sharenting”, ovvero la condivisione online da parte dei genitori di foto dei figli, video e informazioni a loro relative, andrebbe limitato. A dirlo è il Garante per la Protezione dei Dati Personali, che ha sottolineato l’importanza della consapevolezza della condivisione online di materiale riguardante i figli, che potrebbe causare loro pregiudizi e rischi collegati alla pedopornografia o a scopi vessatori.
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Nella Relazione annuale 2021, il Garante ha chiesto di estendere la tutela contro il cyberbullismo anche a questi casi, come riporta “Orizzonte Scuola”. Ciò che viene pubblicato online rimane in rete e può essere riutilizzato da chiunque. Inoltre, l’immagine che si costruisce online dei propri figli può influenzare la loro personalità e le loro relazioni future, dunque non bisognerebbe sottovalutare ogni conseguenza di un gesto apparentemente semplice e banale.
Gli accorgimenti: evitare di creare un account social per il minore
Come sottolinea “Orizzonte Scuola”, prima di pubblicare immagini dei propri figli, sarebbe necessario seguire alcune precauzioni per proteggere la loro privacy. Bisognerebbe rendere irriconoscibile il viso, coprire i volti con un’emoticon, e imitare la visibilità delle immagini, rendendole visionabili solamente a persone che si conoscono. Da evitare assolutamente la pratica, oggi sempre più diffusa, di creare un account social per il minore. Bisognerebbe inoltre leggere attentamente le informazioni sulla privacy dei vari social network.
Proprio di recente, la
Francia ha presentato un
progetto di legge ad hoc, per vietare ai genitori di pubblicare foto dei propri figli sui social, per evitare che vengano utilizzate come materiale pedopornografico e allo stesso tempo per ridurre il rischio che le immagini dei bambini siano materiale per atti di bullismo. Adesso anche in
Italia si inizia ad avvertire l’esigenza di un intervento mirato, tanto che Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha inviato una lettera a Giorgia Meloni per chiedere un provvedimento simile a quello francese.
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