Michel Barnier, ex negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, ha parlato in queste ore di immigrazione, chiedendo uno stop del fenomeno nei Paesi dell’UE, dal momento che le frontiere esterne sono diventate “un setaccio” per criminali e terroristi. Queste le sue dichiarazioni, riprese dal portale Zerohedge.com: “Penso che dobbiamo prenderci 3 o 5 anni di sospensione dell’immigrazione, poiché le reti terroristiche si infiltrano nei flussi migratori”, senza dimenticare peraltro la sempre delicata e attuale questione delle reti di traffico di esseri umani.



Di fronte al quesito ulteriore formulatogli da alcune testate francesi circa queste parole, Barnier ha detto: “I problemi dell’immigrazione non sono moderati. So, da politico quale sono, vedere i problemi come sono e come li vivono i francesi e trovare soluzioni. I controlli non si applicheranno ai rifugiati, anche se va detto che si sono verificati molteplici attacchi terroristici – tanto in Francia, quanto in altri Stati del Vecchio Continente – da parte proprio dei rifugiati.



BARNIER: “STOP IMMIGRAZIONE”. FRANCIA RISCHIA LA GUERRA CIVILE

Michel Barnier e la sua richiesta di stoppare l’immigrazione in Ue per un periodo di tempo fra i 3 e i 5 anni giunge in contemporanea con la polemica che sta travolgendo la Francia, dove militari in servizio attivo hanno scritto a Emmanuel Macron per sottolineare come il Paese si stia dirigendo ad ampie falcate verso la guerra civile, anche e soprattutto per colpa di un’immigrazione di massa incontrollata. “Una guerra civile si sta preparando in Francia e lei lo sa perfettamente”, affermano i rappresentanti delle forze armate, aggiungendo che il governo francese deve “agire rapidamente per garantire la sopravvivenza del nostro Paese”. La Francia, è risaputo, ospita milioni di immigrati, spesso clandestini, che vivono in quartieri ai margini delle grandi città: delle vere e proprie roccaforti, anche ribattezzate “no go zones”, dove le stesse autorità hanno timore di recarsi per via dell’elevato tasso di criminalità e terrorismo. Barnier, invece, con questa mossa, potrebbe avere mosso il primo passo per lanciare la sua candidatura in vista delle elezioni del prossimo anno.

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