Stop alle insalate in busta in Italia? L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti, in occasione di Tuttofood a Milano. L’associazione, come riporta Repubblica, ha sottolineato: “Il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete ma anche le bottiglie magnum di vino con un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari”.



La Coldiretti ha fatto riferimento ad una proposta di regolamento avanzata da Parlamento Europeo e Consiglio, che non è ancora stata approvata in via definitiva. Come sottolineato, infatti, “Imporrebbe, tra le altre cose, l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel. Una scelta che apre a una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Basti pensare al tradizionale cestino di fragole o piccoli frutti che soprattutto nelle fasi di trasporto protegge l’integrità del prodotto“.



L’allarme della Coldiretti

Secondo la Coldiretti, il nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea porterebbe ad una serie di conseguenze negative: “Si rischia anche un effetto negativo sui consumi dove i prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute“.

La misura compare al punto 2 dell’allegato 5 del regolamento 2022/0396 sulle restrizioni per “imballaggi monouso per meno di 1,5 kg di frutta e verdura fresche, a meno che non sia dimostrata la necessità di evitare perdite di acqua o turgore, rischi microbiologici o urti”. Per la Coldiretti, dunque, il rischio è quello di riduzione del consumo di frutta e verdura ma non soltanto: occhio anche alle misure igienico-sanitario e agli sprechi.