LA CORTE SUPREMA USA HA DECISO CHE ANDRÀ A SENTENZA SULLA LEGGE TENNESSEEE CONTRO I “MINORI TRANS”

Non di solo aborto vive la campagna elettorale sui “diritti etico-civili” negli Usa: la Corte Suprema degli Stati Uniti ha infatti deciso che valuterà la costituzionalità di una legge specifica, quella del Tennessee (governata dai Repubblicani) che impone il divieto di interventi trans e terapie per la disforia di genere ai minori. I casi di “baby trans” negli Usa come nel mondo anglosassone sono in aumento, anche se le prassi iniziate anni fa di costante intervento medico-farmacologico per “creare” nuovi transgender anche tra i bambini ha subito un drastico stop dopo che la stessa comunità medica – a seguito dei casi choc nella clinica Tavistock e in altri centri internazionali – si è chiesta se forse l’accelerazione sul “cambio di sesso” in tenera età potrebbe comportare disagi e traumi ben maggiori di quelli che si promette di eliminare.



Ebbene, la legge del Tennessee arriva – come altri Stati in Usa – a vietare alcuni trattamenti medici per i minori trans e la Corte Suprema ora dovrà cercare di prendere una posizione chiara arrivando ad una sentenza potenzialmente dagli alti echi mediatici e politici. È infatti la presidenza Biden ad essersi opposta nettamente alla legislazione repubblicana del Tennessee sostenendo invece che il divieto del trattamento della disforia di genere nei giovani è una discriminazione sessista: non solo, la petizione scritta dalla Casa Bianca – e firmata dal procuratore Prelogar – chiedeva esplicitamente di applicare cure per la riaffermazione del genere.



COSA PREVEDE LA LEGGE E SU COSA INTERVERRÀ LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA

«Vietare l’assistenza ai giovani transgender viola le garanzie di parità di protezione e di giusto processo previste dal 14° emendamento della Costituzione Usa»: così ancora i ricorrenti contro la legge del Tennessee, “spinti” dall’amministrazione Biden che punta con chiarezza a ribaltare le legislazioni repubblicane sui temi chiave come aborto, eutanasia e diritti LGBTQ. Se per i dem il via libera ai farmaci bloccanti della pubertà o addirittura agli interventi chirurgici per divenire trans, il GOP punta a limitare il più possibile tali scenari, in uno scontro che ora arriverà direttamente in Corte Suprema.



Per la sentenza occorrerà attendere probabilmente dopo l’estate in quanto la Corte Suprema deve attendere l’inizio del prossimo mandato attorno a settembre-ottobre 2024: a differenza degli altri 19 Stati (tra cui Kentucky e Florida, ndr) che hanno introdotto già limitazioni e divieti per gli interventi/terapie sui minori trans, la legge del Tennessee in particolare vieta agli operatori sanitari di prestare cure di transizione di genere come i famosi farmaci che bloccano la pubertà, così come i trattamenti ormonali. La Corte è chiamata a dirimere a livello costituzionale tale divieto, così come sugli altri punti che permangono nella legge statale: dal divieto di programmi “gender” nelle scuole, fino allo stop per la partecipazione di persone transgender nelle attività sportive (con i generi opposti a quello di nascita), fino al divieto di esibizioni drag queen in presenza dei minori. Nel frattempo i legislatori del Tenessee hanno già fatto pervenire diversi materiali alla Corte per sostenere la propria tesi: essi infatti ribadiscono che le restrizioni derivano dalla messa in dubbio dell’efficacia dei trattamenti sui minori trans, in quanto «sperimentali e potenzialmente dannosi».