Come molte città italiane, Ancona offre la possibilità di visitare svariati luoghi legati ad eventi storici. Uno, di questi, tuttavia, riveste condizioni di particolare eccezionalità. Parliamo del Duomo, la Cattedrale romanico-bizantina di San Ciriaco sulla cima del colle Guasco, da dove si domina tutta la città, il porto, il Golfo e la Riviera del Conero. Nel braccio trasversale sinistro della Cattedrale, nella Cappella della Madonna, in una edicola marmorea del 1739 opera di Vanvitelli, è custodito il quadro della Beata Vergine Maria, Regina di tutti i santi, venerata dagli anconetani come “Madonna del Duomo”.
L’immagine, oggetto di grande devozione popolare, ha una storia antica. Nel 1615, un mercante veneziano è in mare durante una notte di burrasca, e vede suo figlio cadere in acqua trascinato via dai marosi. Disperato, si rivolge alla Madonna chiedendole di salvarlo. Il giovane sopravviverà miracolosamente e il mercante, approdato in Ancona, in segno di gratitudine dona al duomo un dipinto nel quale la Madonna è ritratta con una corona d’oro, un mantello azzurro e il volto leggermente inclinato verso il basso con gli occhi semichiusi.
La devozione degli anconetani per questa immagine inizia quasi duecento anni dopo, nel 1796, durante la trionfale avanzata di Napoleone Bonaparte. Il 20 giugno 1796 Pio VI firma l’armistizio di Bologna, che consente a Napoleone di occupare Ancona, Bologna e Ferrara, razziando negli edifici cristiani le opere d’arte che gli servono a finanziare i costi della campagna. Quando ad Ancona giunge notizia dell’arrivo delle truppe napoleoniche, il destino della città sembra segnato. Il 25 giugno 1796, all’arrivo delle truppe francesi gli abitanti sono riuniti in preghiera davanti all’immagine della Madonna, implorandola di risparmiare la città. I presenti si accorgono di alcuni cambiamenti nel volto della Vergine: gli occhi sono aperti e rivolti verso i fedeli e l’espressione si tramuta in un sorriso aperto e rassicurante. Alla notizia del miracolo la chiesa si riempie di fedeli e di curiosi, che diventano quindi diretti testimoni del miracolo che si ripete molte volte fino al febbraio del 1797.
Napoleone, che nel frattempo è arrivato ad Ancona, ordina che gli si porti il quadro, perché vuole distruggerlo. Davanti alle autorità cittadine, ai canonici e al suo stato maggiore, Napoleone prende tra le mani il dipinto. Tutti i presenti lo guardano. All’improvviso il suo volto sbianca, riconsegna l’immagine e ordina di tenerla coperta. Non vuole più vederla. Ha cambiato idea senza motivo apparente. I testimoni parlano di una “occhiataccia” lanciata dalla Madonna al generale, che rimane confuso e disorientato di fronte a questo prodigio straordinario, permettendo così agli anconetani di continuare a venerare l’immagine della Madonna del Duomo. In memoria di questi fatti ancora oggi tutte le domeniche, al termine della messa di mezzogiorno, i fedeli recitano il “Salve Regina” davanti all’immagine, perché continui a rivolgere sulla città tutta “quegli occhi suoi misericordiosi”.
Ares ha ripubblicato Gli occhi di Maria di Rino Cammilleri e Vittorio Messori, pubblicato da Rizzoli nel 2001 e ormai esaurito da tempo. Non aspettatevi un libro di devozioni mariane: è un libro di storia. Nel 1796 in Italia, nell’anno dell’invasione napoleonica, centinaia di immagini mariane cominciarono a muovere gli occhi o a mutare l’espressione del viso. Questi eventi prodigiosi si verificavano nelle chiese, nelle case private, nei conventi e in diversi luoghi all’aperto dello Stato pontificio dove le immagini sacre erano visibili al pubblico.
Il libro documenta puntualmente gli eventi miracolosi del 1796, ai quali si stima abbiano assistito oltre mezzo milione di persone. Ancora oggi, a Roma, ad Ancona e in altre città si possono vedere iscrizioni che ricordano i miracoli avvenuti. Rino Cammilleri ricostruisce con oggettività e serietà di storico la concatenazione degli eventi prodigiosi, confrontandosi, nella seconda parte del volume, con Vittorio Messori sulla loro veridicità ed il loro significato. Dopo aver letto il libro, se passate da Ancona, andate a visitare il duomo e a vedere “gli occhi di Maria”.
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