Per un giorno vorrei che si parlasse del meraviglioso popolo piemontese. Ieri, in occasione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare circa 700.000 piemontesi hanno donato ben 840.000 kg di cibo a favore dei più poveri e sfortunati dei nostri concittadini, per un valore superiore ai 2,5 milioni di euro.

In tempo di crisi profonda e reale per tanti. Un gesto clamoroso di generosità e solidarietà. Ho visto di persona noti berlusconiani sfegatati, rifondaroli convinti, musulmani, persone ricche e note, gente comune, alti e piccoli, giovani e vecchi, simpatici e scorbutici fare la spesa per i poveri aiutati dal Banco Alimentare. Un gesto semplice quanto efficace è stato capace di una straordinaria unificazione popolare. Che spettacolo!



Per un giorno eravamo tutti uguali e insieme, nel compiere questa azione. Ieri sera, nel nostro magazzino di Moncalieri, c’erano un centinaio di giovani ad aiutarci a scaricare tutto quanto si era raccolto. Anche lì, giovani di tutti i credo e passioni che, oltre ad aver lavorato come matti, hanno investito quel luogo e i nostri volontari stremati, di una freschezza e bellezza che solo la gioventù sa esprimere: chi faceva a gara nello scaricare camion facendo la catena e con tifo da stadio, chi canticchiava, chi faceva scherzi a ripetizione, chi si apriva a nuove amicizie e incontrava i nostri volontari abituali. Altro che crack o crick da black block! Ho percepito chiaramente in tutta la giornata che ciò che ci accumuna davvero è la “speranza”: in qualcosa di migliore, che non abbiamo o non abbiamo ancora, ma che, incessantemente, desideriamo.



Un’inclinazione profonda al bene che c’è dentro ciascuno di noi, a cui bisogna solo dare occasione di tirarla fuori. Penso davvero che gli uomini siano migliori di quanto appaia. Ma è così difficile vivere così come abbiamo visto ieri? Sì, è molto difficile. E’ difficile non far prevalere il nostro sentimento del momento, la nostra istintività o pregiudizio, o la nostra prepotenza e presunzione. Ma per un giorno, ieri, per molti è stato possibile vivere meglio e con più gusto attraverso quel semplice ma sentito gesto di condivisione che è stata la Colletta. Allora vien da chiedersi: in cosa riponiamo la nostra speranza per un futuro migliore? Nella finanza fine a se stessa che premia la speculazione e distrugge le vite senza pietà?, nel Grande Fratello o illusioni simili? Nella prepotenza con cui magari da imprenditori cerchiamo di far fuori un concorrente? Nello Stato, conferendogli responsabilità che sono solo nostre? O in quello che abbiamo visto ieri e in tante esperienze simili? O nel guardare a un concorrente come ad un collega con cui magari aiutarsi a superare questo momento? O ai giovani educandoli a preservare la loro bellezza e genuinità e a spendere le loro vite per qualcosa che valga davvero la pena? O a essere dei protagonisti nella vita sociale per un bene comune? Ma, almeno per un giorno, abbiamo visto che è possibile!. Non resta che continuare a cercare una speranza, lasciandoci educare da gesti come quello vissuto ieri. A nome dei poveri che verranno aiutati dal Banco Alimentare e dei nostri volontari, esprimo il grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e a tutti coloro che hanno generosamente donato.



 

(Roberto Cena, presidente Associazione Banco Alimentare del Piemonte Onlus)