Gianluca Pirrotta è un pittore giovane e promettente. Ventinovenne, palermitano d’origine ma romagnolo d’adozione, ha l’arte nelle vene e uno stile unico, oltre che un talento creativo, doti che gli hanno consentito di essere tra i 26 artisti che parteciperanno al premio Euward.

La mostra-premio, che si terrà all’Haus der Kunst di Monaco di Baviera dal 18 novembre 2010 al 9 gennaio 2011, e che è stata fondata nel 2000, è un appuntamento triennale che consente ad artisti outsider, spesso sconosciuti, di promuovere il loro talento e di far conoscere le loro opere al grande pubblico.

Ma Gianluca, così come gli altri candidati al Premio Euward, ha qualcosa che lo rende “particolare” e un po’ “diverso” da tutti noi, o forse solo semplicemente speciale: è un disabile mentale. Non ha mai imparato a leggere e sa scrivere solo il suo nome e altre parole che copia, ma ha sempre dimostrato una spiccata predisposizione per la pittura.

Nei disegni inserisce elementi della sua vita: la casa e la famiglia alla quale è molto legato, i suoi amici e anche le medaglie che vince nelle competizioni sportive (infatti Gianluca pratica nuoto agonistico e spesso si classifica tra i primi tre atleti). Dal 1999 frequenta il centro diurno Emmanuel della Cooperativa sociale Nazareno, una realtà rivolta a persone con disabilità, con disturbo mentale e a persone svantaggiate in genere, nata nel novembre del 1990 per volontà dei genitori degli ospiti, degli operatori del centro e dei rappresentanti di alcune associazioni di disabili, con lo scopo principale di promuovere una nuova cultura che aiuti a rompere le barriere che separano il mondo dell’handicap dal resto del mondo.

Grazie al suo dono, Gianluca è da sempre uno dei protagonisti del Festival internazionale delle Abilità differenti, un’iniziativa dedicata al mondo della disabilità nata per l’esigenza di far conoscere al pubblico l’esperienza di quotidiana scoperta della ricchezza nella differenza e giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione.

Nelle cornici di Carpi, Correggio, Modena e Bologna, le quattro città in cui si tiene l’evento, che ha preso inizio domenica 2 maggio per concludersi domenica 30 maggio, si intreccia così la vita di Gianluca con quella di Cesare, Riccardo, Carlos, David e tantissimi altri artisti italiani e stranieri, disabili e non, che si cimentano in pièce teatrali, spettacoli di danza, mostre d’arte e convegni.

Le giornate del Festival sono dedicate al confronto tra varie esperienze con la formula dei workshop diretti a centri socio-riabilitativi e alle scuole, al concorso “Open festival” dedicato ad artisti emergenti in varie discipline (teatro, musica, danza) e ai convegni, mentre la fascia serale propone una rosa di spettacoli.

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Il titolo di quest’anno, “Fatti di verità”, auspica che il Festival sia l’occasione di trovare nell’incontro con l’altro la possibilità di entrare in contatto con persone autenticamente in ricerca della propria soddisfazione, nella consapevolezza dell’aderenza alla propria realtà, alla propria libertà e alla propria verità.

 

Nell’ottica del reinserimento sociale, nonché della valorizzazione delle persone disabili, il Festival internazionale delle Abilità differenti è scaturito all’interno di un percorso riabilitativo quasi come evento naturale e spontaneo o, come dice il presidente della Cooperativa sociale Nazareno, Sergio Zini, “come un’iniziativa generata dalle scintille che i ragazzi hanno innescato, dalla loro voglia di entrare in contatto col mondo e di mostrare ciò che sanno e possono fare. Uno strumento per rapportarsi con la realtà, prendendo consapevolezza dello spirito che guida ogni ragazzo e delle sue enormi potenzialità”.

 

Così Cesare, Riccardo, Carlos, David e tutti gli altri attori e artisti, che saranno presenti con i loro contributi al Festival, diventeranno i protagonisti, attraverso la loro arte e la loro corporeità, di un dialogo con il pubblico. Un dialogo non sempre possibile nella società a causa di barriere architettoniche e mentali che spesso impediscono a questi uomini e donne di instaurare un rapporto “normale” con il mondo.

 

Il Festival internazionale delle Abilità differenti rappresenta, quindi, per gli stessi protagonisti il modo di penetrare nel mondo e di superare, attraverso arte, musica e danza i limiti che, forse, Gianluca e Cesare, dipingendo, e Carlos, ballando, non percepiscono nemmeno.

 

(Francesca Glanzer)