“Schizzi, schizzi di materia cerebrale. Ogni fascista morto e appeso all’ospedale”. “Camerata basco nero il tuo posto al cimitero”. “Uccidere un fascista non è reato. È la giustizia del proletariato”. Sono solo alcuni degli slogan che si sono sentiti nel corso delle recenti elezioni universitarie alla Sapienza di Roma e in altre città italiane. A Trento attivisti di sinistra hanno tentato di impedire ai ragazzi di Azione Universitaria, una formazione di destra, di esercitare il loro diritto di voto. Altri incidenti sono avvenuti a Torino. Ed è ricomparso il gesto della P38, tristemente famoso negli anni settanta, che rimandava agli omicidi compiuti dalle Brigate rosse.
La notizia è l’occasione per riandare alle prime elezioni universitarie che si tennero nel 1975. Sono le prime consultazioni che permettono una partecipazione diretta e strutturata degli studenti all’interno degli organi di governo delle università, come i consigli di facoltà e i senati accademici. Questi organi hanno la responsabilità di discutere questioni amministrative, accademiche e politiche. Il coinvolgimento degli studenti rappresentava una novità significativa rispetto al passato.
Erano all’interno dei cosiddetti “decreti delegati”, un più ampio provvedimento del ministro della Pubblica Istruzione che consentiva una partecipazione alla gestione della scuola da parte degli studenti e dei genitori attraverso l’elezione di appositi organi collegiali. L’idea era di ricondurre in un alveo democratico la contestazione studentesca che, con le sue frange di estrema sinistra, occupava “militarmente” le università.
Le prime elezioni si svolsero a Roma fra il 12 e il 14 febbraio 1975. Come pure in altre città italiane. Altre facoltà decisero di tenerle invece in marzo. Numerose le liste presentate. Fra queste i Cattolici popolari, vicini a Comunione e Liberazione; Unione di sinistra, vicina alla Federazione Giovanile Comunista Italiana; il Movimento Giovanile Dc e altre ancora.
Le libere consultazioni vennero da subito contestate dai vari movimenti extraparlamentari di sinistra. Avanguardia Operaia, Movimento Studentesco, Lotta Continua e i loro satelliti le ostacolarono in tutti i modi. Fra questi l’astensionismo militante. In pratica, nei giorni delle elezioni, gruppi di militanti occupavano l’esterno dei seggi per scoraggiare quanti volevano votare.
Ricordo ancora bene la scalinata nell’Istituto di Scienze, a Milano, che portava ai seggi delle varie facoltà: Fisica, Chimica, Agraria e altre. Sin dal primo mattino circa 500 aderenti di Avanguardia Operaia la presidiavano. Avevano aperto un corridoio in cui passava solo una persona a fatica. Ai lati una canea urlante: pugni, calci, spintoni, sputi. Accompagnavamo le ragazze a votare. Quando mi videro, insieme a i miei amici di Cl, subito si levò alto il coro: “Via, via i servi della Cia”. Il riferimento era a un articolo dell’Espresso che, falsamente, indicava il movimento come “sponsorizzato” dall’agenzia americana. Dall’alto della scalinata dirigeva tutto il capo del servizio d’ordine, Roberto Grassi detto “Riccio”, il mandante dell’omicidio Ramelli. Un drammatico episodio ben descritto da Nicola Rao nel suo ultimo libro.
Malgrado minacce e aggressioni verbali come pure fisiche, la tornata elettorale si concluse con un successo della democrazia. Finalmente gli studenti potevano dire la loro sull’andamento dell’università.
Fu il canto del cigno dei movimenti extraparlamentari. Lotta Continua si sciolse nel 1976 dopo il congresso di Rimini. Sempre nello stesso anno il Movimento Studentesco si trasformò in Movimento dei Lavoratori per il socialismo. Anche Avanguardia Operaia, nel congresso del 1977, si sciolse e confluirà in Democrazia Proletaria.
I molti militanti si dispersero. Chi abbraccerà la lotta armata, chi il totale disimpegno, chi la droga. Molti anche i suicidi, fra cui quello di Roberto Grassi, trovato morto in un garage, asfissiato dal gas di scarico della sua auto.
Di tutti i movimenti nati nel ’68 ce n’è uno solo ancora attivo. Molte, nel corso di quegli anni, le aggressioni ai suoi militanti. Nessun pestaggio effettuato. Si chiama Comunione e Liberazione.
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